Il tutto è falso
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28 Febbraio 2023Aeroporto, Cpr, multiutility, alleanze. Ora Fossi rimette tutto in discussione Il Firenze centrismo e la nuova pista Contro il Cpr e i servizi in Borsa Campi larghi e vie strette
Il neo segretario regionale del Pd a valanga: «Un netto cambio di linea, sensibilità e classe dirigente»
Giorgio Bernardini
«Ora c’è un cambio netto di linea e sensibilità politica». Vincitore con largo margine della corsa per la guida del Pd toscano, Emiliano Fossi rivendica discontinuità. Nella gestione del partito, ma non soltanto. Il neo segretario annuncia una nuova rotta — che sembra un’inversione — su aeroporto, Cpr, multiutility, alleanze. «Si è chiusa una fase, quella dell’affermazione netta di una classe dirigente che ha sancito le scelte degli ultimi 10 anni» dice nella sua prima uscita in via Forlanini, sede del partito, dove ha rimesso la foto di Enrico Berlinguer. «Non ci sarà una segreteria unitaria perché quella fase è superata». Maglione rosso, occhi scavati, racconta le telefonate di auguri ricevute dai grandi sconfitti, il presidente della Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Faremo qui un confronto con l’amministrazione regionale, parleremo prima dei temi perché i nomi non sono all’ordine del giorno», spiega il segretario.
Aeroporto, aeroportiFossi prova a ribaltare subito la discussione sull’aeroporto di Firenze: «Innanzitutto parliamo di aeroporti, perché c’è anche Pisa. Su questo e altri temi — dice — voglio allontanarmi dalla visione fiorentino-centrica». Poi la stoccata: «Sull’ampliamento di Peretola si cambierà modo di discutere: la mia posizione (contraria, ndr ) è nota, ma farò di tutto — aggiunge sornione — per tenere insieme quella di Nardella con quella di Biffoni». Il sindaco di Firenze è per la nuova pista, quello di Prato no, ma entrambi erano schierati al congresso Pd con Bonaccini e Mercanti, contro Fossi. Un inizio che infastidisce Toscana Aeroporti: «Questa è politica e io non faccio politica, voglio restare fuori da questa discussione», commenta l’Ad Roberto Naldi.
Cpr no, multiutility niUn altro segnale di rottura Fossi lo manda sul centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti, a cui sia Giani che Nardella ma anche Biffoni sono favorevoli. «Sono totalmente contro il Cpr, mettono in discussione l’accoglienza diffusa. Sono luoghi inumani. Mi viene facile rammentare l’ennesima tragedia di queste ore». E sulla neonata società unica dei servizi il neo segretario mette in guardia: «È un passo importante che ci permette di difenderci da appetiti famelici, ma se il processo fosse stato maggiormente accompagnato da una discussione sarebbe stato meglio. Vedremo ora insieme sulla quotazione in Borsa e le eventuali alternative».
Segreteria ed elezioniTra poco più di due mesi si vota a Siena, Massa e Pisa, tutte del centrodestra: «A Siena e Pisa ci sono già candidature autorevoli, a Massa cercheremo di capire come risolvere i problemi in corso». L’anno prossimo si vota a Firenze e Prato, nel 2025 ci sono le Regionali con il bis di Giani sempre più in forse. «A oggi non mi pongo il problema dei nomi, ma su alcune cose bisogna esser più netti e decisi. Se troveremo la quadra sui temi, potremo poi discutere insieme di tutto. Se il governo regionale avrà un’interlocuzione reale con il partito ne trarranno tutti giovamento: prima di tutto la giunta, che sarebbe meno sola».
Alleanze e spaccatureFossi spiega che non ha intenzione una segreteria unitaria del partito, ma la vera discontinuità potrebbe arrivare sul fronte delle alleanze. «Ci vuole un’alleanza ampia per le prossime sfide, senza preclusione per nessuno. Sono contento che da sinistra siano già arrivate dichiarazioni positive, di dialogo», dice Fossi esplicitamente. Non si guarda più solo ai renziani di Italia Viva, insomma. Si chiude definitivamente la stagione del Pd post Renzi? «Nessuna nostalgia, basta inseguire la terza via, a suo tempo Renzi ha solo accelerato un declino del partito che era già in corso».
E proprio dal terzo polo, nelle ultime ore, sono arrivati i primi corteggiamenti telefonici per i moderati Pd delusi dall’esito del congresso. Il nuovo segretario però dice di non temere fughe, tra speranze e scongiuri: «È superata la fase in cui chi non vince la partita porta via il pallone, credo nell’unità del partito e non temo fuoriuscite. Come siamo stati dentro noi quando il partito era su posizioni più moderate, adesso lo faranno loro».
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