Rottura nella famiglia europea di Id. Il Rassemblement della leader francese e la Lega annunciano la fine dell’alleanza col partito tedesco
BERLINO — A tre settimane dalle elezioni europee si consuma una clamorosa rottura nella famiglia degli Identitari, che raggruppa i sovranisti e ultranazionalisti al Parlamento europeo. Il partito di Marine Le Pen, Rassemblement National (RN), ha tagliato ieri i ponti con l’ultradestra tedesca Afd. E poche ore dopo è arrivata una reazione analoga del suo alleato, dalla Lega di Matteo Salvini: «Come sempre, Matteo Salvini e Marine Le Pen sono perfettamente allineati e concordi».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso nella destra francese e italiana, che considerava da tempo l’ipotesi di divorziare dai tedeschi, è stata l’intervista di sabato scorso aRepubblica allo spitzenkandidat per le Europee, Maximilian Krah. Un colloquio in cui l’europarlamentare Afd ha sostenuto, tra le altre cose, «non dirò mai che chi aveva un’uniforme delle SS era automaticamente un criminale ». Secondo fonti citate dall’ Ansa gli Identitari starebbero persino valutando l’espulsione degli ultranazionalisti tedeschi: «l’Afd hapassato il limite».
Da Parigi è stato Thibaut François, deputato di Rassemblement national, ad annunciare aRepubblica che «non ci alleeremo più con l’Afd nella prossima legislatura». Il responsabile dei rapporti internazionali a Strasburgo per il partito di Le Pen ha aggiunto anche che la decisione sarà applicata «direttamente» dopo le Europee del 9 giugno, quando si deciderà la composizione degli Identitari. Alexandre Loubet, capo di gabinetto del capolista dell’ultradestra francese Jordan Bardella, ha comunicato la rottura ufficiale anche al quotidiano Liberation : il partito ha «preso la decisione di non sedere » più con i tedeschi al Parlamento Ue.
Intanto dal quartier generale dell’Afd tutto tace. Un portavoce fa sapere che stamane i vertici si riuniranno per decidere il da farsi. Ma un avversario interno che era apertamente contrario alla candidatura di Krah a capolista, l’europarlamentare Nikolaus Fest, si sfoga: «La cacciata dell’Afd dagli Identitari era prevedibile. Non è solo opera del signor Krah, ma anche dei vertici, Alice Weidel e Tino Chrupalla. Nonostante le sue dichiarazioni razziste e revisioniste e gli allarmi che abbiamo lanciato, hanno continuato a sostenerlo e lo hanno incoronato spitzenkandidat».Thibaut François contraddice anche direttamente Krah, che nell’intervista aveva sollevato dubbi sulla possibilità che gli Identitari potessero raggiungere i sette Paesi necessari per formare un gruppo autonomo a Strasburgo. «La decisione non avrà alcun impatto sugli Identitari nella prossima legislatura, visto che vantiamo un numero sufficiente di nazionalità per mantenere il nostro gruppo politico» ha precisato il deputato di RN. Da settimane gira voce che Le Pen possa tentare di trascinare negli Identitari un altro pariache però porterà prevedibilmente in dote un mucchio di europarlamentari: Viktor Orban e il suo Fidesz.
Nelle scorse settimane questo giornale aveva dato anche conto dei malumori maturati nel partito di Le Pen nei confronti dell’ultradestra tedesca, rea di frequenti esternazioni estremiste, tanto che RN già meditava una rottura. Le Pen aveva reagito irritata allo scoop diCorrectiv sugli incontri tra neonazisti ed esponenti dell’Afd che discettavano di deportazioni in massa di migranti. E i malumori sono stati aggravati dai più recenti scandali che hanno travolto in particolare Maximilian Krah: un suo collaboratore è stato arrestato perché accusato di essere una spia cinese. Il capolista dell’Afd è anche stato interrogato dal Fbi per sospetti legami con attivisti filorussi e in Polonia un lobbista filorusso cui Krah aveva garantito accesso al Parlamento europeo è finito sotto processo per spionaggio. L’intervista in cui lo spitzenkandidat ha sostenuto che «non tutte le SS erano criminali di guerra» è stato uno scandalo di troppo.