Manganelli ha scelto di attaccare a testa bassa. Bene: ce ne faremo una ragione.
Sarebbe però opportuno che rendesse pubbliche per intero le sue affermazioni, così che tutti possano comprenderle senza fraintendimenti. Solo così si potrà rispondere in modo puntuale – e, se del caso, anche con il tono “più carino” che merita il confronto pubblico.

Le sue esternazioni sono arrivate in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale di Enrico Tucci, candidato di Fratelli d’Italia alla presidenza della Regione. Una presentazione “pungente”, nella quale Manganelli “ha ricordato come, in passato, alcune figure abbiano scelto di allontanarsi dalla scena politica cittadina dopo aver affrontato insuccessi, per poi tornare a occuparsi di Siena in modo marginale o da fuori. Un comportamento che, secondo lui, dimostrerebbe mancanza di fiducia e di radicamento nella comunità.
Non sono mancati attacchi a chi, a suo avviso, ‘non è riuscito a sfondare’ e oggi preferisce ricoprire ruoli altrove, come quello di assessore in altri comuni, lasciando Siena senza un vero contributo” – probabilmente riferendosi a me.