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26 Novembre 2022sanità
Dal governo, niente soldi per il 2022 e pochi fondi per il 2023. Incognita payback sul bilancio, servono 396 milioni dai fornitori degli ospedali
I soldi del governo per il 2022 sono finiti. La manovra stanzia fondi in più per il 2023, circa due miliardi che per molte Regioni come la Toscana dove il presidente Eugenio Giani parla di « taglio dei servizi » sono pochi, e non sono più previsti interventi per quest’anno. E così il bilancio della sanità toscana resta appeso a una sola voce che lo può salvare: il payback dei dispostivi.
Da quest’anno, prevede una vecchia norma, i produttori di protesi, cateteri, siringhe e qualunque altra fornitura non farmacologica del sistema sanitario nazionale, devono restituire quanto incassato se i loro guadagni hanno superato un certo tetto tra il 2015 e il 2018. A livello nazionale, dovrebbero consegnare 2 miliardi di euro e in base alla legge le Regioni possono metterli comunque nei bilanci a compensazione. Alla Toscana spetterebbero ben 396 milioni di euro. Con quei soldi, praticamente, i conti di questo anno difficilissimo sarebbero quasi sistemati, nel senso che mancherebbero solo alcune decine di milioni al pareggio.
Ci sono però degli scogli da superare. Intanto le aziende private hanno già iniziato a fare ricorsi contro il payback e stanno lottando su più fronti per non pagare. Il problema non è questo, perché comunque la legge è chiara. Il punto è che Roma potrebbe chiedere alle Regioni di fare un accantonamento per fronteggiare il contenzioso. Potrebbe trattarsi di un quarto di quanto incassato, cioè circa 100 milioni. Ecco, se così fosse il bilancio resterebbe in rosso di 100- 120 milioni e sarebbe necessario un intervento da parte della Regione. La cifra non è enorme e non dovrebbero esserci problemi, anche se andrà capito se sarà necessario aumentare le tasse regionali.
La Toscana aveva iniziato il 2022 con uno sbilancio sanitario di circa mezzo miliardo. Le Asl si sono messe a lavorare per ridurlo ma poi sono arrivate spese impreviste, che hanno così riportato indietro i numeri. In particolare le spese energetiche valgono più o meno 200 milioni, dei quali dal governo Draghi ne sono arrivati circa la metà. Poi ci sono state le spese Covid. Le regioni non hanno avuto alcun aiuto per questa attività in più, che a livello nazionale vale 4-5 miliardi, quindi per la Toscana circa 250-300 milioni.
Quest’anno la Regione dovrebbe essere salvata dal payback ma si teme il 2023, che inizierà con uno sbilancio tendenziale ( come lo ha definito Giani) di mezzo miliardo. Il fondo sanitario nazionale sarà più alto di 4 miliardi, 2 dei quali li ha messi il governo Draghi, e gli altri Meloni. «È evidente che ci aspettiamo un impegno forte sulla sanità dopo la pandemia – dice Giani – In realtà se vengono previsti solo 2 miliardi sui 35 della manovra significa che tutto non è come prima, è peggio di prima. La spesa per la sanità in rapporto al Pil rischia di calare. Ho sempre detto che una cifra giusta è dal 7 al 7,5%. Se l’attuale 6,4% passa a un 6,1- 6,2% è evidente che la situazione andrà peggio, non potremo fare assunzioni, dovremo tagliare servizi».
— mi.bo.