IL DISCORSO
NEW YORK — La Russia si è assunta la responsabilità di «ricondurre la guerra nel cuore dell’Europa», ma l’aggressione dell’Ucraina può finire solo con l’applicazione della Carta dell’Onu. A Gaza servono cessate il fuoco, niente attacco a Rafah e ripresa dei finanziamenti all’Unrwa, ma nel lungo termine la soluzione restano i due stati. Sono le linee tracciate da Sergio Mattarella nel forte discorso tenuto ieri all’Assemblea Generale.
Il presidente ha ribadito che «l’obiettivo del multilateralismo ha rappresentato il pilastro fondamentale della nostra politica estera». Non solo perché l’adesione all’Onu è stata un momento della rinascita italiana dopo il fascismo, ma anche perché «nella storia dell’umanità un’impresa come quella delle Nazioni Unite sorge per superare il gioco a “somma zero” che caratterizzava i rapporti fra le nazioni, basato sulla regola che, per vincere, occorreva che qualcun altro perdesse. L’obiettivo è divenuto vincere tutti. Insieme». In Italia, «con la ferma volontà di non ripetere errori del passato, l’Assemblea costituente aveva inserito norme che consentono limitazioni di sovranità “in condizioni di parità con gli altri Stati… necessarie ad un ordinamento che assicuri pace e giustizia fra le Nazioni”». Oggi però «spinte vetero-nazionalistiche, pulsioni neo-imperialiste se non neo-colonialiste, competizione tra potenze in luogo di cooperazione, ripropongono una polarizzazione del sistema internazionale che nuoce alla libertà e alla parità delle relazioni tra gli Stati e i popoli e mette a rischio la pace. È più importante che mai, allora, rafforzare le istituzioni multilaterali, a cominciare dall’Onu».Mattarella è sceso nei dettagli:«Uno Stato — per quanto potente, per quanto dotato di un minaccioso arsenale nucleare — non può pensare di violare, senza sanzioni, principi come quelli della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza di un altro Paese. La Russia si è assunta la grande responsabilità —storica — di avere riportato la guerra nel cuore del continente europeo. L’aggressione mossa all’Ucraina contraddice le ragioni fondanti dell’Onu ed è ancora più grave in quanto proveniente da uno dei Paesi su cui ricadono maggiori responsabilità nella comunità internazionale, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza». Il pericolo riguarda tutti: «Ora Mosca pretende di riportare indietro le lancette della Storia, e ha avviato una nuova corsa agli armamenti». Ma «l’Italia è convintamente impegnata nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura. Non qualsiasi soluzione o, tantomeno, che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Creando un precedente di grande pericolo per tutti. La pace, per essere giusta, va fondata sui principi del diritto internazionale e della Carta dell’Onu».
Il secondo fronte è Gaza: «Occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione ». Mattarella ha citato anche il Piano Mattei, sollecitando un «partenariato con l’Africa», mentre sulla riforma dell’Onu, che ha bisogno di diventare più efficiente, ha rilanciato la proposta italiana di “Uniting for Consensus” che prevede un allargamento del Consiglio di Sicurezza senza nuovi seggi permanenti.