ROMA «La Costituzione – ricorda Sergio Mattarella – è una conquista. Va conosciuta, amata, difesa, vissuta, ogni giorno per accogliere nuovi bisogni, per tutelare chi si trova ai margini, per affrontare le nuove sfide di convivenza e di pace». È una perorazione appassionata che arriva all’indomani dello spot per il premierato di Giorgia Meloni. Ed è come se facesse da scudo.
«La Costituzione – aggiunge il presidente della Repubblica – è stata scritta con grande saggezza e altrettanta perizia, con norme capaci di essere applicate persino a temi allora sconosciuti e a situazioni imprevedibili, che si presentano inevitabilmente nel corso del tempo». Insomma, è ancora giovane, viva. Ed è stata pensata da «brave persone, coraggiose per cittadini altrettanto bravi e coraggiosi». E non è facile diventarlo. La Carta è un punto di riferimento «sempre attuale e costante. Nessuno può affermate che non lo riguarda». Perciò va difesa. E vanno difesi i suoi valori. Il diritto all’inclusione. Alla rappresentanza. Alla partecipazione. Non a caso ieri ha invitato al voto alle prossime Europee. In altre parole: la democrazia, nella sua pienezza. Dice: «È la Carta Costituzionale che ha generato la nostra Repubblica democratica, ha fatto crescere l’Italia e il suo prestigio nel mondo».
Ieri Meloni aveva detto che non èun «moloch intangibile». Parlando, da remoto, all’inaugurazione della sesta edizione della Milano Civil Week, il Capo dello Stato ha precisato che almeno la prima parte andrebbe lasciata in pace, non banalizzata con micro-interventi: «Da qualche tempo affiora una tendenza a volere inserire nella prima parte della Costituzione nuove disposizioni su argomenti specifici. Quella sua prima parte costituisce, da settantacinque anni punti di riferimento, sempre attuale e costante». Ciò la trasformerebbe «in un albo di argomenti, vanificandone il senso e il ruolo». Nel febbraio del 2022 il Parlamento, ad amplissima maggioranza, ha infatti modificato gli articoli 9 e 41, introducendo la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali. Nel settembre 2023 ha approvato l’inserimento di un comma nell’articolo 33: «La Repubblicariconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Dal Colle sembra quindi giungere un monito a non percorrere ulteriormente questa strada.
Mattarella si sottrae allo scontro sul premierato. «Non è al Presidente della Repubblica ma al Parlamento che la Costituzione assegna il potere di apportare delle modifiche». Il suo è tuttavia un monito sul metodo. «La democrazia deve essere continuamente inverata mediante comportamenti conformi alla Costituzione, da questa ispirati: e questo è compito di ciascuna generazione che ne è protagonista». I principi indicano «modi di vivere che vanno realizzati, messi in pratica con l’esercizio della propria libertà». Mattarella ha fatto un discorso alto, ma a ben guardare anche terribilmente concreto.