L’atteggiamento di Fratelli d’Italia nei confronti del Biscione, quindi, è cambiato. Fino ad oggi era considerato un asset strategico per il governo italiano e lo “scudo” sull’azienda faceva parte di un accordo con Marina Berlusconi dopo la morte di Silvio. Ora però qualcosa si è rotto. Lo “scherzo” di Striscia La Notizia ha spezzato un rapporto già incrinato negli ultimi mesi dopo la reazione sull’inchiesta sulla mafia a Firenze e la tassa sugli extraprofitti. Così Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, a margine della festa per un anno dalla vittoria elettorale, pur spiegando che “non ci saranno ritorsioni” e che “le aziende strategiche sono fondamentali per questo governo”, dice che l’esecutivo “non ha un occhio di riguardo per nessuno, come non lo ha mai avuto”. Una freddezza che potrebbe manifestarsi presto anche in termini di provvedimenti concreti. Il dossier che in questo momento sta provocando qualche grattacapo a Cologno Monzese riguarda la riduzione del canone Rai in bolletta che arriverà in manovra: una decisione che non piace a Mediaset visto che la tv pubblica dovrà recuperare parte di quei fondi sul mercato pubblicitario facendo concorrenza al Biscione.
Un’altra decisione da cui passeranno i rapporti tra Meloni e la famiglia Berlusconi è quella sul futuro di Giambruno, autosospeso per una settimana dopo i fuori onda. Ieri Mediaset ha fatto sapere che a breve, forse già oggi, dovrebbe concludersi l’accertamento interno sul conduttore in base al codice etico secondo cui i dipendenti del Biscione devono evitare “comportamenti lesivi della dignità altrui” e “molestie”. In teoria, l’iter potrebbe portare a una lettera di contestazioni fino al licenziamento. Ma è difficile che ci siano gli estremi. Chissà se tornerà mai in video e per dire cosa.