Alessandra Ghisleri
È una fase difficile per il governo di Giorgia Meloni. Tanti dossier sul tavolo della presidente del Consiglio, tante decisioni da prendere, tanti nodi da sciogliere. La complessità della fase incide sulla fiducia degli italiani nei confronti della premier. Nell’ultima settimana è scesa sotto quota 40: per la precisione, al 39,7 per cento. Segno che le ultime vicende, dalle nomine nelle aziende partecipate dallo Stato al varo del Documento di economia e finanza, non hanno inciso positivamente sul giudizio dei cittadini, che aspettano ancora risposte concrete alle domande più urgenti: dal caro-prezzi all’emergenza migranti, che non solo non si ridimensiona, ma anzi si aggrava.
Più articolato, invece, il giudizio sulla squadra. Le pagelle dei Ministri realizzate con i giudizi degli elettori sono da sempre un rito collettivo a cui sono sottoposti ogni mese i titolari dei dicasteri. Il 22 aprile scadrà il secondo trimestre di Governo Meloni. Dall’analisi emerge che la percentuale della notorietà è cresciuta per tutti. Tra gli altri il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (+22,5%), il Ministro della Salute Orazio Schillaci (+15,9%) e il Ministro dell’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara (+12%) si sono distinti maturando in maniera significativa nel ranking dalla fine del 2022. Per loro la crescita di popolarità ha comportato anche un progresso di 4-5 punti percentuali dell’indice di fiducia nel confronto realizzato con i dati dello scorso dicembre. Insieme a loro si distingue il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin con una crescita di 5,4% nel suo indice di fiducia.
Primo in classifica, anche se non il più conosciuto (82%) è il Ministro della Difesa Guido Crosetto che rimane sul podio pur perdendo ben il 6% in quasi 4 mesi. Sicuramente molto influiscono i temi legati agli armamenti per l’Ucraina, dove gli italiani da sempre si dichiarano in maggioranza contrari e di certo non aiutano i ricorrenti richiami al nucleare espressi in più occasioni da parte delle rappresentanze russe. Ad oggi anche i venti minacciosi in terra di Taiwan sono letti come un marcare una nuova visione bellica della politica internazionale. Non a caso il 58,9% degli italiani condivide – «abbastanza» – le dichiarazioni del Presidente francese Emmanuel Macron: «L’Europa non deve lasciarsi coinvolgere in crisi che non sono le nostre, i Paesi europei non devono essere vassalli degli Stati Uniti…». E proprio su questo punto concordano le opinioni del 54,6% degli italiani intervistati. Il dato appare ancora più indicativo se si legge nel confronto tra i diversi elettorati. Si passa dal 64% degli elettori di Forza Italia e Alleanza Verdi e Sinistra, al 57,9% di quelli di Fratelli d’Italia, passando al 61% del Movimento 5 Stelle. Anche i sostenitori del Partito Democratico e della Lega sottolineano questa posizione di sudditanza agli Stati Uniti ma con un dato, sempre maggioritario, che oscilla tra il 48% e il 49%.
Tornando alla pagella del secondo trimestre del governo Meloni al secondo posto spicca, praticamente a pari merito con il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale Antonio Tajani che, con una crescita di quasi un punto percentuale, raggiunge il 37,5% dei consensi. La sua posizione marcatamente di dialogo piace agli elettori che la leggono più come un approccio di rispetto e ascolto delle comunità internazionali, sempre alla ricerca di un punto di incontro. Scende al terzo posto – dal secondo – il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che perde anche 3 punti percentuali nel ranking.
La situazione è molto complicata e sicuramente gli italiani, costantemente in cerca di risposte utili sono – e saranno – sempre più severi nell’esprimere i loro giudizi, visto che i temi legati all’economia delle famiglie sono sempre in cima alle preoccupazioni dei cittadini. Alla fine dell’anno sul podio della classifica spiccava il Ministro della Giustizia Carlo Nordio che oggi troviamo al 4 posto con il 36,4% e un saldo negativo di 6 punti. Anche per lui le polemiche che lo hanno visto al centro del dibattito per le sue dichiarazioni lo hanno esposto più facilmente alle critiche. Il leader della Lega Matteo Salvini attuale Ministro per le Infrastrutture e Trasporti si registra al settimo posto della graduatoria con il consenso sull’operato di 1 italiano su 3 (29,2%) e una perdita di 2,5 punti in tre mesi. Alle sue spalle in crescita si pone il Ministro per il Turismo Daniela Garnero Santanché (28,8%) e Anna Maria Bernini – Università e Ricerca (28,5%). La classifica si snoda poi tra tutte le figure ministeriali fino ad arrivare in coda a quelli meno conosciuti che ovviamente scontano la loro poca notorietà: Luca Ciriani al 17,5% (Rapporti con il Parlamento), Marina Elvira Calderone al 17,8% (Lavoro e Politiche Sociali) e Andrea Abodi al 20% (Sport e Giovani).
In totale il giudizio complessivo sul Governo in una scala da 1 a 10 è 5.03, non ancora del tutto sufficiente. E se è nella natura delle cose la totale bocciatura da parte delle opposizioni, spicca il giudizio scarso degli elettori della Lega (6,93) che forse si sentono ai margini dell’azione di governo e delle decisioni. O forse potrebbe influire anche la fase più silente del leader Matteo Salvini…