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6 Ottobre 2022Da Kremer a Shaham: un ricco calendario di concerti
Francesco Ermini Polacci
L’Accademia Musicale Chigiana festeggia l’edizione numero 100 della Micat in vertice, la rassegna concertistica invernale creata dal conte Guido Chigi Saracini nel 1923 (il centenario vero e proprio cadrà l’anno prossimo), prima ancora di dar vita ai leggendari corsi estivi di alta formazione. Da allora l’accompagna quel motto, «Splende sulla cima», che sormonta lo stemma del nobiluomo senese amante dell’arte e della musica. Venti concerti (dal 18 novembre al 12 maggio, www.chigiana.org), in un programma che «proietta il progetto del Conte nel prossimo futuro — dice Nicola Sani, il direttore artistico — e che riporta anzitutto alla Chigiana e a Siena i grandi nomi dell’attuale panorama concertistico internazionale, musicisti che qui si sono formati, diventando anche docenti, che da qui hanno intrapreso la loro carriera: come Gidon Kremer, Misha Maisky, Gil Shaham, il Quartetto Hagen». La galleria dei nomi è prestigiosa, e in sostanza rafforza frequentazioni e rapporti già stabiliti. «L’inaugurazione durerà un’intera settimana», afferma Sani, e avrà il suo fulcro in tre appuntamenti: con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano e la violinista georgiana Lisa Batiashvili solista nel Concerto op. 61 di Beethoven (in programma anche la Sinfonia n. 2 di Schumann), e con i concerti di Fabio Biondi e l’Europa Galante (anche le Quattro Stagioni di Vivaldi) e del Trio Montrose, fra i migliori ensemble per archi e pianoforte di oggi. «Siamo felici di unire ancora una volta le nostre forze alla Chigiana per costruire il futuro», dice Michele Dall’Ongaro, sovrintendente di Santa Cecilia, «consolidando un gemellaggio nel nome della formazione: i nostri corsi nacquero nel 1939 proprio sul modello di quelli chigiani». Il violoncellista Misha Maisky torna in trio con i figli, così come il grande violinista Gidon Kremer si presenta in uguale formazione da camera, e il violinista Gil Shaham affronta Bach ma anche autori americani contemporanei. Ci sono poi musicisti che hanno frequentato le aule della Chigiana, come il Trio Ceccanti-Fossi, alle prese con Brahms e Dvorak, e come, più di recente, il ventitreenne pianista Gabriele Strada, coraggioso interprete delle quattro Ballate di Chopin in una sola serata. Sono da segnalare l’incontro del pianista Louis Lortie con il Quartetto Adorno per rare pagine di Martucci e Wolf-Ferrari, e alcune nuove produzioni, come lo Stabat Mater di Rossini con il Coro della Cattedrale di Siena «Guido Chigi Saracini», la direzione di Paolo Olmi e solisti d’eccezione come Marianna Pizzolato e Antonino Siragusa. Chiusura con Francesca Dego, a suo tempo allieva chigiana, e il Concerto per violino di Brahms; sul podio dell’Orchestra della Toscana salirà Jordan De Souza, una bacchetta da tenere d’occhio.