Resta il fatto che nessuno nel governo abbia voluto esporsi pubblicamente dopo l’approvazione del disegno di legge. Né la presidente del Consiglio, né i ministri competenti – Matteo Piantedosi (Interno), Antonio Tajani (Esteri), Carlo Nordio (Giustizia) e Mantovano – hanno voluto presentare il provvedimento in conferenza stampa, inizialmente prevista. Tajani si è limitato a dire che l’accordo “costerà meno dei 200 previsti” senza specificare quanto ma sempre “meno delle truffe sul Superbonus”.
Il disegno di legge è stato presentato in Consiglio dei ministri da Tajani, Mantovano e Piantedosi ed è composto da 7 articoli che regolano la giurisdizione e le disposizioni organizzative per attuare il protocollo. Le autorità di riferimento saranno Prefettura e Questura di Roma e la giurisdizione sarà italiana istituendo una sorta di competenza extraterritoriale della procura di Roma per i ricorsi dei migranti. Le garanzie per i diritti dei migranti invece saranno da remoto. Non sarà necessaria la rogatoria internazionale e nei centri sarà costruito una sorta di carcere per applicare la custodia cautelare. Infine, il ddl stabilisce che si potranno portare in Albania solo i migranti raccolti in acque extra Ue.
A sorprendere però sono i costi esorbitanti dell’operazione. Il decreto prevede una spesa che si aggira intorno ai 60 milioni all’anno solo per il 2024, a cui si arriva a circa 90 nei prossimi cinque anni. A questo si dovranno aggiungere alcuni costi che nel disegno di legge non sono stati indicati – come i rimborsi spese per gli avvocati che non possono fare udienze da remoto – tra cui le spese da liquidare all’Albania per l’accordo e quella per le navi per trasportare i migranti. In tutto circa 200 milioni. In valore assoluto, rispetto ai 19 che vengono spesi per i nuovi Cpr da costruire in Italia fino al 2024, la proporzione è di circa 10 volte. Se proporzionato al numero di migranti rinchiusi nei centri invece stiamo parlando del 30% in più, circa un terzo: per ogni migrante nei 10 Cpr italiani (1.100 al massimo) lo Stato spende 16 mila euro contro i 22 mila per i 9 mila che, al massimo, potranno restare in Albania (la stima è di circa 720 al mese).
L’obiettivo è quello di approvare la norma il più rapidamente possibile in Parlamento e per questo si è deciso di dare una corsia preferenziale in Parlamento con l’obiettivo di farlo entrare in vigore entro primavera, prima delle elezioni europee. Intanto nel Consiglio dei ministri di ieri è stato nominato il nuovo consigliere diplomatico di Meloni per sostituire Francesco Maria Talò dopo la telefonata-scherzo dei due comici russi: sarà l’ex ambasciatore in Tunisia, Fabrizio Saggio. Quest’ultimo presiederà anche la struttura di missione del Piano Mattei.