Federico Baroni – Chilometri
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Il mercato dovrà far fronte con 900 milioni su 2,5 miliardi. Il ruolo del Tesoro
Daniela Polizzi
Il ceo Luigi Lovaglio avvierà gli incontri in questi giorni e all’inizio della prossima settimana volerà a Londra per approfondire il nuovo piano industriale a una platea di investitori istituzionali. Tra Milano e la City, dialogherà con una cinquantina di attori, tra asset manager e compagnie di assicurazioni, ai quali illustrerà i conti e le prospettive del Monte dei Paschi, la banca che guida da febbraio. Non si tratta ancora del road show per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, un capitolo che Lovaglio affronterà solo dopo l’assemblea di settembre. Ma è un primo test per raccogliere consensi sul mercato, chiamato a sottoscrive circa 900 milioni dell’aumento complessivo, sul quale c’è già l’impegno del Mef a sottoscrivere la sua quota del 64% per un valore di 1,6 miliardi. Ed è stato siglato l’accordo di pre-underwriting con un consorzio di garanzia costituito da Bofa, Citi, Credit Suisse e Mediobanca, coordinatori dell’offerta.
Se il ruolo dell’azionista Mef è chiave nella manovra, quello degli istituzionali sarà altrettanto importante per disegnare un’operazione di mercato. E faranno anche da centro di attrazione di altri capitali istituzionali, sia italiani, sia stranieri. Sono loro che dovranno comprare i diritti, una volta fissati i termini dell’operazione, vale a dire prezzo e condizioni che dovranno essere di mercato.
«Siamo pronti a discutere con i nostri partner industriali nella bancassicurazione e nel risparmio gestito, Axa e Anima, e nel caso in cui ci fosse interesse, potrebbero anche rivestire il ruolo di anchor investor. Ma per il momento teniamo partner industriali e aumento distinti», aveva detto Lovaglio la scorsa settimana in occasione della presentazione del piano «A Clear and Simple Commercial Bank». Che cosa racconterà Lovaglio tra Londra e Milano? Spiegherà che per il rilancio Mps adotterà un modello di banca commerciale «semplice e chiaro», dopo anni di perdite e interventi straordinari. La banca investirà 150 milioni l’anno, focalizzati su bancassicurazione, wealth managent e credito al consumo che spingeranno i ricavi dell’istituto a 3,29 miliardi. Come dire che Mps creerà valore e per gli investitori ci sarà quindi un «upside». In questi giorni sono anche attesi i passaggi istituzionali. Mps è al lavoro per depositare la richiesta alla Bce per l’approvazione dell’aumento perché la banca cambia lo statuto. E intanto sono in corso trattative avanzate tra il governo del premier Mario Draghi e la Commissione Ue per prorogare i tempi dell’uscita dello Stato dal capitale. Un via libera atteso in tempi brevi.