Luigi Sbarra Segretario generale Cisl
Marina Calderone Ministra del Lavoro
Eleonora Mattia Consigliera Pd Regione Lazio
Flavia amabile
Si chiama Antonello Lovato l’uomo accusato di aver caricato su un furgone Satnam Singh e, invece di portarlo al pronto soccorso, di averlo lanciato, come è illegale fare persino con i rifiuti, a terra davanti alla sua abitazione. Gettandogli accanto il braccio amputato appoggiato in una cassetta di plastica usata per gli ortaggi che Satnam Singh e gli altri braccianti raccolgono nella sua serra.
Lovato è accusato di omissione di soccorso, violazione delle disposizioni in materia di lavoro irregolare e, dopo la morte di Satnam Singh avvenuta ieri, di omicidio colposo. Non si esclude che la procura possa valutare anche il reato di caporalato. Lovato ha ammesso di avere trasportato Singh, con l’arto amputato a casa né avrebbe potuto fare diversamente. Il suo gesto è stato compiuto davanti a numerosi testimoni che hanno assicurato di essere pronti a raccontare quello che hanno visto anche se si tratta di clandestini come Satnam Singh che, quindi, rischiano molto a esporsi.
È la prima reazione che hanno avuto i compagni di lavoro di Satnam, 31 anni, arrivato in Italia circa tre anni fa dopo essere partito dall’India. Aveva affrontato un lungo viaggio con la moglie, passando di trafficante in trafficante, attraversando mezzo continente asiatico e poi finalmente che non era riuscito a pagare per intero. Si era indebitato ma con i 5 euro all’ora della paga in nero che riceveva per un lavoro che durava anche 12 ore, stava lentamente restituendo la cifra. Sperava di poter costruire un futuro in Italia, di mettere su famiglia come una parte dei circa 12 mila indiani che lavorano nell’Agro Pontino. Lunedì pomeriggio, mentre stava riavvolgendo un telo delle serre usate per coltivare ortaggi ha avuto il braccio destro tranciato di netto e una parte del corpo che è finita sotto il trattore su cui stava lavorando.
È morto ieri mattina all’ospedale San Camillo di Roma, dopo quasi due giorni di ricovero in prognosi riservata. Aveva superato la prima notte ma le ferite erano molte. Durante la seconda notte le sue condizioni si sono aggravate ed è stata dichiarata la morte cerebrale. Alle 16 hanno staccato i macchinari che lo tenevano in vita. Lovato è stato ascoltato ieri per diverse ore dai militari della compagnia di Latina, diretti dal maggiore Paolo Perrone. Da verificare se la volontà di non allertare i soccorsi sia legata all’irregolarità contrattuale o alla mancanza di permesso di soggiorno del lavoratore. La Regione Lazio ha comunicato che si costituirà parte civile al processo contro i responsabili e pagherà i funerali. Non solo. È stato convocato «d’urgenza un tavolo con le organizzazioni sindacali regionali per domani mattina sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche alla luce delle ultime, tragiche, morti bianche e delle imminenti ondate di calore» . Il tavolo si terrà domattina e sarà coordinato da Schiboni, alla presenza del direttore generale della Regione Lazio, Alessandro Ridolfi.
Ma proprio alla giunta di Francesco Rocca la consigliera del Pd Eleonora Mattia contesta l’assenza di fondi. Quello di Satnam Singh è «un episodio drammatico che accende di nuovo il faro» su quello che Eleonora Mattia definisce «un segreto di Pulcinella». Ma soprattutto Mattia denuncia «l’azzeramento dei 2 milioni di fondi regionali per finanziare le misure su prevenzione e sicurezza sul lavoro previste dalle norme regionali di cui oggi non vi è la minima traccia».
«È vergognosa questa lunga scia di sangue negli ambienti lavorativi – commenta il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra -. Non solo vanno individuati e puniti i responsabili di questa barbarie, ma occorre rafforzare le azioni di contrasto nei confronti del caporalato». Da oggi partiranno diverse iniziative di protesta. Questa mattina la Fai Cisl sarà davanti alla prefettura di Latina con un presidio ha annunciato il segretario generale della Cisl Latina Roberto Cecere. Martedì 25 la comunità indiana del Lazio scenderà in piazza a Latina per chiedere «di essere accolti dal Prefetto a cui lasceremo una lettera aperta per denunciare tutto quello che succede ogni giorno per cercare di arrivare, una volta per tutte, al punto in cui queste cose non accadano più. Invitiamo tutte le comunità indiane del Lazio a partecipare a questa manifestazione ed invitiamo anche tutti i sindacati e tutte le associazioni che si occupano dei diritti dei lavoratori a proclamare per quel giorno una giornata di sciopero generale per i lavoratori agricoli della Provincia di Latina così da far sentire forte la loro voce e per far sì che tragedie come quella di Satnam non accadano mai più».
Cgil e Uil chiedono di «intervenire subito sul tema della sicurezza, emergenza tra le emergenze» e la Cisl chiede sia «garantita la dignità e la sicurezza del lavoro in tutti i settori produttivi». L’opposizione, con Pd e M5S, parlano di «atto bestiale» e «punto di non ritorno». Interviene anche il ministro del lavoro Marina Calderone che parla di un «atto di barbarie che deve essere perseguito in tutte le sedi» e manifesta l’impegno del governo «a fornire ogni più ampia assistenza alle autorità, così come stiamo facendo dalle prime ore per accertare i fatti e fare in modo che chi li ha commessi venga punito» mentre la viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci rinnova «l’impegno del governo a collaborare con le autorità per fare chiarezza, ma anche attraverso nuove e più incisive azioni predisposte dal Tavolo sul caporalato, insediato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali» .