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5 Agosto 2022Per realizzare il piano sarà decisivo però l’aumento di capitale. Oggi la semestrale
S.O.
SIENA Accordo fatto tra banca e sindacati per l’uscita volontaria di 3.500 dipendenti del Monte dei Paschi a partire dal prossimo primo dicembre, come previsto dal piano industriale 2022- 2026 presentato poco più di un mese fa. Le uscite sono state programmate in base alle diverse opzioni pensionistiche già maturate e all’attivazione del Fondo di solidarietà del settore. Ogni due uscite è prevista una nuova assunzione, per favorire il ricambio generazionale. Un tassello importante, la cui realizzazione è ovviamente fortemente legata al buon esito dell’aumento di capitale sul quale si regge il piano industriale.
L’accordo consente ai lavoratori di beneficiare delle prestazioni del Fondo fino a sette anni di anticipo rispetto alla maturazione della pensione, garantendo un trattamento economico stabile. L’intesa contiene, infatti, specifiche misure per favorire l’accesso al Fondo in relazione ai diversi livelli retributivi dei dipendenti interessati, salvaguardandone i bisogni anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro grazie al mantenimento dei programmi di welfare della banca.
Soddisfatti i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fabi e Unisin che ritengono di aver raggiunto un giusto equilibrio tra la sostenibilità sociale e i limiti dettati dal difficile contesto economico: «Sono state prioritariamente salvaguardate le situazioni dei dipendenti con retribuzioni inferiori ad una certa soglia . Allo stesso modo, l’intesa salvaguarda i lavoratori che resteranno a lavorare nella banca e nel gruppo attraverso la ripresa della contrattazione di secondo livello».
Soddisfatta anche la banca: «L’accordo conferma l’importanza del confronto con le organizzazioni sindacali per l’implementazione delle linee guida del Piano industriale, che prevede la semplificazione degli assetti del gruppo in un’ottica di sviluppo e crescita — ha detto Roberto Coita, capo delle risorse umane di Mps — L’intesa raggiunta ci permette di avviare un percorso condiviso per cogliere, anche attraverso la ripresa della contrattazione aziendale e nel rispetto degli obiettivi industriali, le opportunità di valorizzazione delle persone del nostro gruppo, mantenendo l’attenzione sullo sviluppo del welfare interno, la formazione e i livelli occupazionali».
Incassato l’aumento di capitale, attuati gli esuberi il Monte dovrà dimostrare di essere una banca in grado di camminare sulle proprie gambe. Indicazioni potranno arrivare dai vertici alla presentazione di oggi dei risultati semestrali.
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