Il Pd ribatte a Renzi: “Patto in Regione se alleati alle comunali”
12 Novembre 2022COMUNICATO STAMPA: CARO MENSA COMUNALE SENESE
12 Novembre 2022Mps, conti in rosso. Mazzucco (Cariverona) apre alla fusione con Unicredit
La banca senese, che ha appena concluso un aumento di capitale da 2,5 miliardi, ha riportato una perdita nel terzo trimestre per 387,7 milioni a causa di oneri una tantum di 794,4 milioni mitigati da 407,3 milioni di crediti fiscali. Dopo 10 anni, indagati i tre magistrati sulla morte del manager di Mps, David Rossi | Su Mps speculazione esaurita. Ecco il ruolo che hanno svolto gli hedge fund | Mps perde il 20% dopo la chiusura dell’aumento di capitale. I bond reggono | Anima non rafforzerà gli accordi con Mps dopo l’aumento di capitale
Mps, che ha appena chiuso un complesso aumento di capitale da 2,5 miliardi al prezzo di 2 euro per azione, ha registrato nel terzo trimestre del 2022 una perdita di 387,7 milioni di euro a fronte di 186 milioni di utile un anno prima. Dopo un avvio brillante, il titolo alle 9:40 ritraccia a 1,78 euro (-1,2%) per 1,66 miliardi di capitalizzazione mentre il Ftse Mib sale dell’1%.
L’ad Lovaglio: raggiungeremo in anticipo gli obiettivi del piano
L’ad Luigi Lovaglio, aprendo la conference call con gli analisti, ha spiegato venerdì mattina che intende “reggiungere in anticipo gli obiettivi del piano industriale”. Aggiungendo che “cominciamo un nuovo capitolo in una delle banche più antiche del mondo. L’aumento di capitale permette a Mps di sfruttare al meglio il suo grande potenziale nei prossimi trimestri”. Il banchiere ha ringraziato tutti gli investitori che hanno creduto nella banca così come il team che ha permesso questo risultato.
Sul fronte della remunerazione degli azionisti, “la posizione di capitale crea spazio per un anticipo sulla distribuzione già con gli utili del 2022” ha detto il ceo Lovaglio durante la conference call. Tuttavia, a fine mattinata, la banca ha pubblicato una nota in cui precisa che “l’ipotesi di un’anticipazione della distribuzione dei dividendi è riferita all’utile netto del 2024 e non del 2022 come erroneamente tradotto”.
Quanto al tema degli aiuti di Stato, considerando che il Mef ha il 64% delle quote e ha fatto da traino al complesso aumento di capitale, il ceo Lovaglio ha precisato che il “dialogo è tra il Mef e l’Ue, non è un problema della banca”.
Sul fronte Npl e Npe, “non vediamo particolari segnali di deterioramento del credito, i tassi di default sono nella norma. E la banca è in grado di affrontare il peggioramento dello scenario macroeconomico”, ha spiegato sempre l’ad Lovaglio, rispondendo alla domanda di un analista, nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali.
Mazzucco, Fondazione Cariverona: Unicredit la migliore sposa per Mps
“L’errore più grande che ha fatto il ministero è stato di non accettare l’offerta di Unicredit” per Mps in ottica di un’operazione di M&A. E’ quanto ha detto venerdì il presidente della Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco. “Era perfetta, era un’ottima proposta, raggiungeva un po’ tutti gli obiettivi che si era posto il ministero”, ha aggiunto, sottolineando che da azionista di Unicredit vedrebbe positivamente un ritorno di attualità
dell’ipotesi di aggregazione.
Il direttore generale della Fondaizone, Filippo Manfredi, ha poi aggiunto di aver ritenuto “che non fosse il caso di diventare azionisti di Mps (durante l’aumento di capitale, ndr), l’abbiamo lasciata andare per la sua strada. Abbiamo necessità di focalizzarci sulla redditività e quindi i nostri investimenti devono essere volti alla redditività”.
Mps taglia il rischio dei contenziosi extragiudiziali in corso (petitum)
La banca ha un approccio “conservativo rispetto ai rischi legali”, ha detto il ceo Lovaglio durante la conference call con gli analisti. Le richieste legali (stragiudiziali) erano per 2,2 miliardi a settembre 2022 da 1,8 miliardi di giugno.
Il Monte dei Paschi ha tagliato il rischio dei contenziosi extragiudiziali in corso (petitum) da 4,7 miliardi a 1,4 miliardi dopo la pubblicazione, ad inizio ottobre, delle motivazioni della sentenza di assoluzione degli ex vertici, Mussari e Vigni, per la vicenda dei derivati Alexandria e Santorini che secondo il Tribunale di Milano, quindi, erano stati contabilizzati in modo legittimo da parte della banca.
Il dato emerge dalle slide di presentazione dei risultati deo nove mesi e viene segnalato anche dall’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, nella
conference call con gli analisti. Il petitum per le liti extragiudiziali, si legge, cala da 4,7 miliardi di settembre 2021 a 2,2 miliardi a settembre 2022 ma “alla luce del positivo giudizio sul caso giudiziario 2008-2011 rivelato ad inizio ottobre”, si legge nella slide, la banca ha deciso una revisione del rischio collegato e nel terzo trimestre ha liberato gli accantonamenti che aveva effettuato a suo tempo.
Il terzo trimestre 2022
Ad incidere in maniera importante sul bilancio, 925,4 milioni di oneri di ristrutturazione una tantum legati alle uscite volontarie di oltre 4.000 persone che avrebbero portato la banca senese guidata dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio ad un rosso di 794,4 milioni, ma in questo caso l’istituto ha beneficiato di un bonus fiscale di 407,3 milioni di euro.
I ricavi del trimestre si sono assestati a 726,4 milioni, da 698,3 milioni di un anno prima, di cui il margine di interesse (l’attività principale di una banca, favorita dal rialzo dei tassi) ha inciso per 379,7 milioni (erano 313,3 milioni nel 2021), le commissioni nette (risparmio gestito) per 327,1 milioni da 358,3 milioni di 12 mesi prima.
In leggero aumento gli oneri operativi per 523,9 milioni dai precedenti 513,6 milioni, il margine operativo lordo è stato di 202,5 milioni, in rialzo rispetto ai 184,7 milioni di euro del 2021.
I nove mesi 2022 e i dati di solidità
Nei nove mesi Mps ha chiuso in perdita per 360,5 milioni da un utile di 388,1 milioni registrato un anno prima. Sotto il profilo della solidità patrimoniale, al 30 settembre 2022 il Cet 1 ratio Fully Loaded era al 9% dall’11% di dicembre 2021, il Total Capital ratio FL al 12,9% dal 14,6% di fine 2021. Nel frattempo, il Loan to Deposit Ratio, che rapporta il volume dei prestiti concessi dalla banca al volume dei depositi, è salito al 93% dal precedente 87,9%.
Il rapporto costi/ricavi (cost to income ratio) al 30 settembre era del 70,8% dal 70,7% del 2021, l’Npe ratio sui crediti in sofferenza al 2,1% dal 2,6% di un anno prima, il gross Npl ratio al 3,1% dal 3,8% precedente.
Sindacati, accolte tutte le domande, 4.125 le uscite anticipate
I sindacati di Mps, in una nota unitaria ,confermano che il cda della banca, nella seduta del 10 novembre, ha accolto tutte le domande di esodo anticipato che riguardano, quindi, 4.125 addetti sui 21.244 totali, ovvero il 19,41% della forza lavoro (dato al 30 settembre, suddivisi in 1.368 filiali). I sindacati aggiungono che sono impegnati ora “per la ricerca delle migliori tutele e garanzie per le lavoratrici e lavoratori interessati dalla complessa e difficile fase di riorganizzazione e dalle operazioni di integrazione delle società del gruppo”.
Le segreterie di coordinamento Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin aggiungono che “per la valorizzazione delle professionalità esistenti, come più volte sottolineato anche dall’amministratore delegato, le organizzazioni sindacali intendono anche concretizzare quanto prima il percorso previsto dall’accordo dello scorso 4 agosto “su tutti i temi della contrattazione di secondo livello che partirà dalla negoziazione del welfare, dalla riattivazione del sistema premiante, dallo sviluppo dei percorsi di crescita professionale e dalla ripresa del processo promotivo”.
Dopo 10 anni, indagati i tre magistrati sulla morte di David Rossi
Quasi dieci anni dopo, i tre pm di Siena che per intervennero per primi sulla scena di un possibile crimine sono indagati dalla procura di Genova per “falso aggravato”. I tre magistrati sono accusati di aver “manipolato e spostato oggetti” nell’ufficio del manager di Mps che era stato appena trovato morto sotto la finestra di Rocca Salimbeni “senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria”
che assieme agli stessi pm “avevano proceduto in quel sopralluogo”.
La notizia, anticipata da Il Messaggero, riprota che “le contestazioni riguardano la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro della stanza usata da Rossi”. Secondo i magistrati di Genova, i colleghi che il 6 marzo 2013 prestavano servizio a Siena, con la loro condotta, avrebbero alterato la scena di un possibile crimine: ora saranno interrogati e dovranno difendersi. L’inchiesta della procura del capoluogo ligure è la terza indagine aperta dopo la morte di Rossi: le prime due sono state chiuse da altrettanti giudici per le indagini preliminari affermando con certezza che il manager di Mps si suicidò.
Ma questa terza indagine verte su un altro fronte, quello della condotta dei pm senesi in quella tragica notte. Il fascicolo fu aperto nel dicembre 2021, dopo la testimonianza resa del colonnello Pasquale Aglieco davanti alla commissione parlamentare istituita per far luce sulla morte di
Rossi. Secondo Aglieco, ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena, Marini (entrambi all’epoca stavano indagando anche sul crac del Monte dei
Paschi) e Natalini sarebbero entrati prima della polizia scientifica nell’ufficio di Rossi e avrebbero toccato il suo pc, rovesciato il contenuto del cestino sulla scrivania, chiuso la finestra e addirittura risposto al cellulare di Rossi Tutto — affermò ancora Aglieco — senza usare i guanti e inquinando di fatto la scena di un ipotetico crimine, ben prima che arrivasse la polizia scientifica per i rilievi del caso. «La procura di Genova apre un’inchiesta sui pubblici ministeri senesi del caso David Rossi.
Questo è un estratto del precedente articolo di Milano Finanza:
Mps taglia il rischio dei contenziosi extragiudiziali in corso (petitum)
La banca ha un approccio “conservativo rispetto ai rischi legali”, ha detto il ceo Lovaglio durante la conference call con gli analisti. Le richieste legali (stragiudiziali) erano per 2,2 miliardi a settembre 2022 da 1,8 miliardi di giugno.
Il Monte dei Paschi ha tagliato il rischio dei contenziosi extragiudiziali in corso (petitum) da 4,7 miliardi a 1,4 miliardi dopo la pubblicazione, ad inizio ottobre, delle motivazioni della sentenza di assoluzione degli ex vertici, Mussari e Vigni, per la vicenda dei derivati Alexandria e Santorini che secondo il Tribunale di Milano, quindi, erano stati contabilizzati in modo legittimo da parte della banca.
Il dato emerge dalle slide di presentazione dei risultati deo nove mesi e viene segnalato anche dall’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, nella
conference call con gli analisti. Il petitum per le liti extragiudiziali, si legge, cala da 4,7 miliardi di settembre 2021 a 2,2 miliardi a settembre 2022 ma “alla luce del positivo giudizio sul caso giudiziario 2008-2011 rivelato ad inizio ottobre”, si legge nella slide, la banca ha deciso una revisione del rischio collegato e nel terzo trimestre ha liberato gli accantonamenti che aveva effettuato a suo tempo.