La cessione dell’ultimo pacchetto del 26,7% di Mps in mano al Tesoro può attendere. Ieri è scaduto il vincolo di inalienabilità, ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiarito che per il Monte sarà adottata «la stessa logica» che ha portato alle nozze tra Ita e Lufthansa. La strada sembra quella di un matrimonio tra banche, che massimizzi il ritorno della quota di controllo in mano al Mef e che permetta di dare vita un polo alternativo a Intesa e Unicredit. «Vogliamo fare una operazione industrialema nelle condizioni buone per lo Stato e per l’economia- ha detto Giorgetti – L’operazione si farà quando si verificheranno queste condizioni, non siamo disperati». E così chi aveva venduto allo scoperto titoli senesi scommettendo in un nuovo collocamento lampo del Mef, come quelli di novembre (allora fu venduto il 25%, a 2,92 euro) e marzo (un altro 12,5% a 4,15 euro), ieri ha dovuto coprirsi: Mps è salita a Piazza Affari del 5,71%, a 4,88 euro. Quanto al futuro pretendente, la Borsa non ha dubbi: ieri gli investitori hanno scommesso secco su Bper (+3,79%) e sul suo primo azionista Unipol (+3,19%). Secondo gli analisti di Intermonte il matrimonio potrebbe essere celebrato «a fine 2024-inizio 2025». Ad agosto l’istituto guidato da Luigi Lovaglio, che a fine marzo aveva accumulato oltre 2 miliardi di capitale in eccesso, insieme ai numeri della semestrale aggiornerà quelli del piano industriale. L’estate, quindi, dovrebbe passare liscia.
Oltre a Bper-Unipol, sul mercato si parla anche di un interesse del colosso francese Axa, che con Rocca Salimbeni ha un contratto di bancassurance vita e danni in scadenza nel 2027 e che potrebbe essere minacciato dall’arrivo di Unipol (padrona del 19,85% di Bper e di derivati sul 4,8%). Tuttavia un polo bancario del Centro Italia, che abbracci Toscana e Emilia Romagna spostandosi fino al Veneto, potrebbe avere una maggiore valenza strategica anche per il Mef, senza considerare che il gruppo presieduto da Carlo Cimbri ha anche una partecipazione del 19,7% nella Popolare di Sondrio. Lo stesso Cimbri ha recentemente detto che nell’immediato «Mps non è nei piani né di Bper né di Unipol», lasciando la porta aperta per il futuro. Finora Unipol si è mossa sia su Bper che su Sondrio con una logica industriale, per tutelare gli accordi di bancassicurazione. Ma questo non preclude che anche Mps, una volta risolto l’accordo con Axa, possa essere interessante.