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Nuovi sviluppi nell’indagine della Procura di Milano sulla cessione del 15% di Monte dei Paschi di Siena da parte del Ministero dell’Economia. Mediobanca ha infatti depositato in procura una serie di documenti già inviati in precedenza alla Consob, alla Banca Centrale Europea e alla Direzione Generale Concorrenza della Commissione europea. Le carte, secondo quanto trapela, riguardano almeno sette dossier centrali per far luce sull’operazione.
L’inchiesta, condotta dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunto Roberto Pellicano, punta i riflettori sia sul ruolo del Mef, sia sulle modalità della vendita accelerata avvenuta lo scorso novembre, che ha visto protagonisti gli eredi Del Vecchio, il gruppo Caltagirone, Banco Bpm e Anima. Tutti nomi di primo piano nel riassetto bancario in corso, e legati anche all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mps su Mediobanca.
Mediobanca, nel dialogo con Bruxelles, avrebbe sottolineato in particolare due aspetti: gli aiuti pubblici ricevuti da Mps durante il periodo di crisi e la gestione della cessione del pacchetto azionario, avvenuta in tempi ristretti. Ma l’indagine si è estesa anche ad altri episodi recenti, come gli acquisti di azioni Mps e Mediobanca da parte di casse previdenziali come Enasarco ed Enpam, sui quali i magistrati stanno cercando di fare chiarezza.
L’inchiesta ha avuto origine da una denuncia per diffamazione presentata da Mediobanca e, nel frattempo, sono già stati ascoltati diversi testimoni, tra cui l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel. A maggio, la Guardia di Finanza ha acquisito documenti presso Banca Akros, l’istituto scelto dal Tesoro come bookrunner per la vendita delle azioni Mps.
Nel frattempo, sul fronte industriale, Mediobanca presenterà venerdì il nuovo piano con i target aggiornati al 2028. L’obiettivo dell’amministratore delegato Alberto Nagel è offrire agli azionisti un quadro chiaro e confrontabile con quello di Mps, che si prepara a portare sul mercato la sua proposta. Dopo l’annuncio dell’Ops senese, già a febbraio Mediobanca aveva rivisto al rialzo le stime di utile al 2025-2026, portandole oltre 1,4 miliardi di euro.