Cercare un limite: obbligo di saggezza non più eludibile
23 Ottobre 2023News
24 Ottobre 2023Mps. Un buco finanziario di 35 miliardi di euro, causato da cosa? Antonveneta? Strategia creditizia?
di Pierluigi Piccini
1) Nel mese di maggio 2007 la capitalizzazione di Borsa di Banca MPS ha raggiunto il valore di 16 miliardi di euro. Presidente della Banca MPS era Giuseppe Mussari e direttore generale era Antonio Vigni. Alla fine di quello stesso anno i due manager proposero al Consiglio di Amministrazione del Monte che deliberò favorevolmente, l’acquisizione della Banca Antonveneta per 10 miliardi di euro senza effettuare alcuna due diligence su una banca acquistata pochi mesi prima dal Banco Santander per 6,6 miliardi di euro dalla Abn Amro Bank. Un rendimento strepitoso, quasi del 54%, in brevissimo tempo per la banca spagnola che si era accorta, una volta analizzata la sua preda, di aver comprato un guscio vuoto.
2) La prima amara sorpresa per il presidente e il direttore generale della Banca MPS è stata che la banca acquisita era priva di liquidità, per cui è stato necessario versare ad Antonveneta altri 7 miliardi di euro per aiutarla a portare avanti la propria attività.
3) Inoltre, l’acquisizione di Banca Antonveneta è stata finanziata con un aumento di capitale di 5 miliardi di euro sostenuto in maggioranza dalla Fondazione MPS (Fondazione Monte dei Paschi di Siena), principale azionista con il 58,6% della sua capitalizzazione di mercato. All’epoca la Fondazione MPS aveva un portafoglio titoli di 3,2 miliardi di euro gestito da una dozzina di asset manager internazionali che avevano diversificato la liquidità a livello globale, investendo principalmente in obbligazioni investment grade. Tale diversificazione patrimoniale è stata finalizzata a bilanciare l’esposizione al singolo titolo della Banca MPS che rappresentava una quota rilevante del patrimonio della Fondazione. Così, per partecipare all’aumento di capitale del giugno 2008, la Fondazione MPS ha ceduto tutti i titoli gestiti dagli asset manager internazionali e ha chiuso tutti i suoi mandati.
4) Nell’estate del 2007 il valore di mercato del patrimonio della Fondazione MPS era di circa 13 miliardi di euro e nello stesso anno ha donato 210 milioni di euro ad enti e progetti prevalentemente nella provincia di Siena. I senesi beneficiavano di queste donazioni, rendendoli una delle comunità più ricche d’Europa. A distanza di anni, il bilancio della Fondazione MPS riporta per l’anno 2022 l’importo totale del patrimonio in 705 milioni di euro, che rappresentano solo il 5,4% del valore di mercato del 2007.
5) A far crollare Banca MPS però non è stata solo l’acquisizione di Banca Antonveneta ma anche la sua strategia creditizia che ha accumulato in pochi anni 27 miliardi di euro di non Performing Loans (NPL). Questi NPL superavano per il 56,7% il milione di euro, dimostrando che la politica creditizia di Banca MPS era particolarmente viziata per i clienti più grandi, non per le piccole imprese.
6) Schiacciata sotto questi due pesi, NPL e corrispettivo per l’acquisizione e l’iniezione di liquidità di Antonveneta, Banca MPS avvia una serie di aumenti di capitale.
Nel 2009 lo Stato italiano viene in soccorso per la prima volta con i “Tremonti Bond” per 1,9 miliardi di euro.
Nel 2011 Banca MPS lancia un aumento di capitale da 2,15 miliardi di euro per rimborsare i Tremonti Bond.
Qualche anno dopo la storia si ripete con i “Monti Bond” per 4 miliardi di euro,
Questi verranno rimborsati nel 2014 con un aumento di capitale di 5 miliardi di euro.
Nel 2015 la BCE impone un nuovo aumento di capitale per 2,99 miliardi di euro per migliorare il ratio di Banca MPS.
Nel 2017 Banca MPS è costretta a chiedere la “Ricapitalizzazione Precauzionale Straordinaria” con l’ingresso definitivo dello Stato italiano nella proprietà di Banca MPS e con la “Burden Sharing Rule” che ammonterà all’aumento di capitale di 8,3 miliardi di euro di cui lo Stato italiano pagherà 5,4 miliardi di euro.
Nel 2022 Banca MPS lancia l’ultimo aumento di capitale per 2,5 miliardi di euro, per finanziare la riduzione del personale e migliorare il rapporto Cost/Income. Il Ministero delle Finanze italiano stanzia per questo altri 1,6 miliardi di euro.
7) Pochi giorni fa la Cassazione, terzo ed ultimo grado di giudizio dell’ordinamento giudiziario italiano, ha dichiarato innocente le accuse mosse contro l’ex presidente di Banca MPS, Giuseppe Mussari, e l’ex direttore generale, Antonio Vigni, per presunti comportamenti illeciti legati ad operazioni di finanza strutturata mentre era alla guida della Banca Italiana. Tale decisione ha reso ininfluenti le richieste di risarcimento danni legali e stragiudiziali avanzate dai soci di Banca MPS che ammontavano a quasi 4 miliardi di euro.
8) Se si considerano quindi 26 miliardi di euro di aumenti di capitale in 14 anni, di cui 7 miliardi di euro pagati dai contribuenti attraverso la nazionalizzazione della banca tutto questo a fronte di una capitalizzazione attuale di 3 miliardi di euro, mentre il giorno prima dell’acquisizione di Antonveneta era di circa 12 miliardi di euro. Se si sommano tutti questi elementi si arriva ad un buco finanziario sconcertante di 35 miliardi di euro agli attuali prezzi di mercato causato da…