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17 Ottobre 2024Funaro convoca Irace dopo le dimissioni da Estra, incontro teso. Bugetti: stop alle ambizioni politiche
Luca Gasperoni , Giorgio Bernardini
Nervi sempre più tesi e contromosse: la Multiutility toscana è una polveriera. I sindaci capofila della neonata società dei servizi — Firenze, Prato ed Empoli — si sono confrontati ieri pomeriggio in un vertice convocato d’urgenza per opporre una reazione comune al colpo di scena di martedì, quando Alberto Irace, Ad di Alia Multiutility, si è dimesso dalla carica di direttore generale di Estra Spa con toni molto duri, in aperta polemica con «l’ostruzionismo» della politica che avrebbe reso impossibile «raggiungere gli obiettivi strategici». Una mossa a sorpresa, non preannunciata a nessuno, una scossa indirizzata soprattutto ai partiti. E che tuttavia ha suscitato la reazione immediata degli amministratori locali, politici ed esponenti del Partito democratico, certo, ma in questo caso soprattutto soci della partecipata, preoccupati di riprendere subito in mano il pallino della partita.
E così la sindaca di Firenze Sara Funaro (Pd) ha fatto trapelare immediatamente la propria irritazione per la modalità con cui Irace aveva comunicato — senza averla prima discussa — la sua decisione, convocando in giornata con tempi insolitamente stretti l’Ad a Palazzo Vecchio per un confronto. Da cui sono usciti entrambi scuri in volto, segno che le tensioni restano anche se, assicurano dal Comune di Firenze, la poltrona di Irace non è «al momento» in discussione. Poco dopo, rimarcando un protagonismo nella gestione della vicenda, Funaro ha tenuto un vertice in videoconferenza con i sindaci di Prato ed Empoli, Ilaria Bugetti e Alessio Mantellassi, anche loro Pd, all’estero per impegni istituzionali.
«Sono i soci che decidono gli indirizzi sulle alleanze strategiche e di partnership nelle principali società partecipate», scrivono in una nota congiunta Funaro, Bugetti e Mantellassi. Che predicano calma e proseguono con la strategia «dell’ingresso di ulteriori Comuni toscani in Alia», un’azione che porti alla «definizione di un piano industriale che sia in grado di sostenere la conversione ecologica e il contenimento delle tariffe». Le carte, insomma, le danno i Comuni. Non il management, avvisa l’asse dei sindaci. Nella visione di questo patto a tre il luogo per mettere in pratica questo intendimento è proprio l’assemblea dei soci fissata per il 23 ottobre, quando sarà messo in approvazione un documento che contiene le linee guida dello sviluppo della multiservizi.
Ma non solo. In serata la sindaca di Prato Bugetti allarga il fronte: lancia la proposta di mettersi i tutti intorno a un tavolo, soci, Cda, partiti, per uscire allo scoperto sull’affaire Multiutility. «Pensare che questa società o peggio, i servizi pubblici, possano essere un giocattolo per soddisfare le ambizioni politiche e la sete di potere non solo è sbagliato, ma è irrispettoso verso i cittadini che da noi si aspettano serietà e tutela. Dunque — dice Bugetti — è arrivato il momento di dimostrare senso di responsabilità affrontando a carte scoperte eventuali nodi da sciogliere».
«I dissidi interni al management non mettano in discussione un progetto potenzialmente strategico per lo sviluppo futuro della Toscana, la qualificazione del lavoro, la sostenibilità delle tariffe e la qualità dei servizi erogati» avverte Fabio Berni della segreteria Cgil Toscana, che poi si affretta a ribadire il no alla quotazione in Borsa. Mentre Estra Spa ha convocato per domani ad Arezzo il Cda, durante il quale potrebbero essere assegnate le deleghe in precedenza di Irace. «Lo ringraziamo per il lavoro svolto in questi mesi. L’azione strategica di tutta la governance e l’impegno quotidiano di tutti i dipendenti — spiega una nota — hanno contribuito al raggiungimento di ottimi risultati e a un importante miglioramento delle performance, con l’Ebitda in crescita del 22% rispetto al 2023 e l’utile netto in miglioramento del 61%, frutto anche della costante crescita degli investimenti».
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