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Non è stato fatto quello o quant’altro: è colpa del governo che vuole mettere in ginocchio la Toscana (sic sulle pagine fiorentine de La Repubblica ). Che ci possa essere un’antipatia politica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni verso il pur pacifista politico Eugenio Giani, può darsi, chi lo sa! A pensarci, però, per quanto riguarda per esempio grandi interventi di mutamento strutturale, è così tanto che sono restati sulla carta, da far compagnia a fior di governatori diversi, ancorché tutti della stessa parte politica. Se loro,
fino a oggi, non hanno avuto e non hanno responsabilità alcuna, al minimo viene da dire che ne devono aver accumulata di antipatia governativa, anche quando la maggioranza nazionale somigliava a quella toscana.
Se non si sogna nei paraggi del centrosinistra, onestamente bisogna dire che di un airone che si alzi in volo dalle parti del centrodestra, allo stato dell’arte non se ne vede davvero traccia. Anche lì fra stati generali, tavoli di discussione e quant’altro, di novità non se ne vedono o quantomeno se ne vedono pochissime, anche perché (e questo vale per tutti e due gli schieramenti) a occhio e croce i protagonisti sono più o meno sempre gli stessi.
La destra ha creato da tempo movimento in Toscana, conquistando città importanti, ma non è mai giunta a essere competitiva per la conquista di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale. Sembrava che avesse finalmente trovato un candidato capace di farsi valere per le prossime elezioni: un candidato con caratteristiche apprezzabili e infatti apprezzate e largamente note. Si tratta del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, diventato nel frattempo anche coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, e c’era il tempo per il centrodestra di costruirgli intorno un insieme di proposte e di programmi che ne definissero una personalità diversa da quelle del passato. Niente da fare: vista l’improvvisa abbondanza di candidati eccellenti, via alla battaglia per delle primarie che ritardino il più possibile la scelta finale dei partiti del centrodestra, come del resto è sempre avvenuto, con il risultato che l’airone non ce la fa nemmeno a tentare di alzarsi in volo.
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