Le correnti del Pd in attesa del Big Bang, ma la segretaria va a caccia del suo popolo
3 Febbraio 2024Intervento pubblico le imprese e i confini dello stato
3 Febbraio 2024di Giordano Stabile
Benjamin Netanyahu si trova stretto tra Joe Biden e Bezalel Smotrich, tra l’alleato americano sempre più insofferente e il leader della destra ultrasionista che vorrebbe svuotare Gaza di tutti i suoi abitanti. Dopo le richieste della Corte di giustizia dell’Aja per Washington è impellente mettere fine allo spargimento di sangue e soprattutto dimostrare che l’America difende il diritto internazionale senza distinzioni. Ma per gli oltranzisti nel governo israeliano, e a dire il vero anche per lo stesso premier, una tregua di un mese e mezzo equivarrebbe a una sconfitta. Di certo sarebbe rivendicata da Hamas come una vittoria. Nella Striscia si combatte una guerra asimmetrica. Forze convenzionali contro militanti. La rete di tunnel, tre o quattro volte più estesa dei 500 chilometri ipotizzati quattro mesi fa, equivale su scala ridotta alla giungla vietnamita o alle montagne algerine. Il controllo del territorio è precario anche quando viene rivendicato da Tsahal, l’esercito israeliano. Le brigate Al-Qassam pubblicano video di agguati nei sobborghi di Gaza City, come quello di due giorni fa a Tal al-Hawa, in teoria “bonificati” da un paio di mesi.
I tunnel sono anche l’incubo nella ricerca degli ostaggi. La stessa Israele ha ammesso di averne distrutto solo un quinto. Le periodiche minacce di allagarli con acqua sono infondate. Sarebbe un crimine di guerra, in quanto distruggerebbe le falde acquifere e trasformerebbe la Striscia in un deserto salato. Un episodio rivelato dal quotidiano d’opposizione Haaretz rivela le difficoltà dell’esercito. Ron Sherman, un sergente 19enne rapito il 7 ottobre, viene ritrovato morto in un tunnel. In un primo tempo si pensa che sia stato ucciso dai miliziani palestinesi ma la madre Maayan Sherman non è convinta, chiede un’autopsia. Alla fine, emerge che è stato ucciso da gas diffusi nei cunicoli per stanare gli uomini di Hamas. In sintesi, nessun ostaggio è stato liberato vivo con la forza.
Le forze israeliane conquistano le città, l’ultima Khan Younis, ridotte in macerie. Ma soltanto in superficie. La guerriglia continua. Come ha dimostrato l’Afghanistan, come mostrano le difficoltà americane in Siria e Iraq, è impossibile debellarla quando conta su un vasto sostegno popolare. Il bivio è semplice e brutale. Fare come chiede l’ultradestra di Smotrich e Itamar Ben Gvir, cacciare via tutti i palestinesi. O fare come dice Biden e la comunità internazionale. Fermarsi. E quindi perdere.