Elly Schlein si racconta, tra passioni private e pubbliche battaglie, in un’intervista esclusiva a Vogue Italia
27 Aprile 2023Anna la smemorata
27 Aprile 2023Avvicinandosi la data delle elezioni amministrative è necessario riflettere ancora una volta su ciò che significa il #civismo e cosa significa veramente una proposta civica.
Quando siamo partiti, più di un anno fa, abbiamo cercato fin da subito di precisare che le sette liste che si mettevano insieme avevano una propria visione della politica, che decidevano di collaborare per recuperare un modo di fare che era stato abbandonato dai partiti, esattamente come gli elettori avevano abbandonato la partecipazione alla vita pubblica. La partecipazione, l’ascolto diventava, quindi la cifra distintiva del nostro operare.
Partecipazione ed ascolto che hanno guidato poi l’azione del candidato che il #PoloCivicoSiena aveva scelto (Strada per Strada). Scelta basata su criteri e solo dopo avere definito come e cosa si intendeva l’azione per le amministrative attraverso un Patto coi cittadini. Lavoro che ha trovato la sua definizione e base teorica con due convegni fortemente partecipati che chiarirono e fissarono l’autonomia dai partiti e a favore di un proprio autogoverno.
Da tutto ciò la critica nei confronti di quelle liste definitesi civiche, ma che supportano i partiti in una logica esclusivamente elettorale divenne totale. Così come la distanza da Montomoli che in più riprese e in diverse interviste si dichiarava disposto a collaborare con i partiti senza definire di quale schieramento, diventando di fatto una lista civetta. La sua collaborazione con il centrodestra è frutto di questa impostazione tutta di stampo partitico. Impostazione che lo ha fatto diventare nei fatti una seconda scelta. Inglobato e poi scartato da quei partiti a cui aveva teso la mano e che hanno pregiudicato definitivamente l’essere, quello del Montomoli, un movimento civico.
Stessa situazione, se non peggiore, è quella del Castagnini. Il suo movimento è costituito da persone che hanno prosperato negli ultimi cinque anni all’ombra dei partiti del centrodestra di cui hanno usufruito della copertura politica. Il trasversalismo di cui Castagnini è portatore guarda, per il prossimo futuro e in maniera indistinta sia a destra che ha sinistra.
Così come la destra e la sinistra guarda a lui nel caso di un ballottaggio, ripetendo per l’ennesima volta la malattia di cui Siena è stata vittima. L’ingresso poi di Italia Viva in quella compagine ne determina il fatto di essere diventata una semplice lista civetta e ne annulla l’autonomia.
Non conviene affrontare la vicenda delle liste civetta che accompagnano i partiti, perché nascono proprio con l’intento di essere subordinate a essi e di nascere e probabilmente morire con le prossime elezioni amministrative.
Quella del Polo Civico Siena è una sfida che non si esaurisce sul piano politico, ma ha 𝙡’𝙖𝙢𝙗𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙙𝙞𝙫𝙚𝙣𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙖 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖 𝙙𝙞 𝙜𝙤𝙫𝙚𝙧𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝘾𝙤𝙢𝙪𝙣𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙡’𝙤𝙗𝙞𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙤 𝙙𝙞 𝙛𝙖𝙧 𝙙𝙞𝙫𝙚𝙣𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙞 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖𝙙𝙞𝙣𝙞 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙖𝙩𝙩𝙞𝙫𝙖 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙜𝙚𝙨𝙩𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙢𝙢𝙞𝙣𝙞𝙨𝙩𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, per questo chiede di essere votato mettendo il suo candidato, Fabio Pacciani, come garante.