Il reato “evanescente” Abolirlo unica soluzione
Certo, quello che conta è il dato reale di corruzione in un Paese, ma ci si chiede come sarà registrato quello italiano dove con le nuove norme sarà più difficile accertare i reati corruttivi. Ma tant’è, basta un tratto di penna per cancellare o depotenziare determinati reati. Il ministro lo dice chiaramente: “L’intero sistema di reati contro la Pubblica amministrazione è obsoleto: l’esempio più eclatante è proprio quello dell’abuso di ufficio, che è stato modificato quattro, cinque, sei volte, senza mai raggiungere risultati” quindi “l’unica soluzione è stata abolirlo”. Nordio si permette pure di deridere i magistrati che hanno parlato di “reato spia”: “è una stravaganza giuridica”.
Falso lo scontro con l’Ue “Nostro sistema severo”
Quanto ai tanti esperti che ricordano come la sua abolizione violi una serie di trattati internazionali e vada contro le direttive dell’Europa, il ministro ribatte che “è una sciocchezza colossale. La convenzione di Merida non ci obbliga ad avere quel reato, la Ue chiede di incentivare la lotta alla corruzione e il nostro sistema è il più severo d’Europa”.
Chiodo fisso Intercettazioni “nuovo Medioevo”
Non può mancare nella relazione il chiodo fisso di Nordio: le intercettazioni. Ovviamente si congratula con la commissione Giustizia del Senato che ieri ha licenziato il suo disegno di legge compreso di emendamento Zanettin che vieta di trascrivere nomi e anche solo dati di terzi non indagati nei verbali delle intercettazioni: “È una norma di civiltà, siamo intervenuti al minimo sindacale, sulla tutela del terzo. Rischiamo di cadere in un nuovo barbaro Medioevo, oggi c’è molto di più dei trojan, per fortuna una sentenza della Corte costituzionale ha definito il cellulare qualcosa di molto più importante. Chi sequestra un cellulare sequestra una vita”. Dopo la solita premessa che “le intercettazioni su mafia e terrorismo e sugli altri reati di grave allarme sociale (anche corruzione?, ndr) non saranno toccate”, il ministro punta il dito contro le procure che non hanno “un budget di spesa per le intercettazioni” quindi annuncia “una razionalizzazione della spesa” e pure “un tariffario unico”.
Separazione delle carriere “Un impegno inderogabile”
C’è poi un’altra rivendicazione da fare, quella sulla separazione delle carriere di pm e giudici: “È un impegno con gli elettori inderogabile”. Ribadisce che non ci sarà alcuna sottomissione del pm al governo, ma dopo la carota arriva il bastone: “Nel 1988 c’è stata una serie di osservazioni di giuristi e magistrati secondo i quali conferire questi poteri immensi al pm come capo della polizia giudiziaria mantenendo i poteri che ha è un pericolo”.
Durata dei processi “i tempi si sono velocizzati”
Infine, si vanta della riduzione della durata dei processi: “I valori al 30 giugno 2023, confrontati con quelli del 2019 segnalano una decisa accelerazione nella riduzione della durata dei processi con una diminuzione del 29% in quello penale e del 19,2% nel civile”.
Al senato parla scarpinato Nordio lascia l’aula con Fdi
Durissimo contro Nordio il vicepresidente della commissione Giustizia, Federico Cafiero De Raho (M5S): “L’abuso d’ufficio – dice – è il reato dei favoritismi, dei clientelismi, della corruzione, del condizionamento mafioso. Il silenzio sulle ordinanze di custodia cautelare lo riteniamo molto grave. Il silenzio è omertà e le mafie si proteggono con l’omertà. Mai le mafie hanno avuto un trattamento così favorevole”. Per queste parole Cafiero de Raho è stato censurato dal vicepresidente della Camera Mulè. In serata, invece, tutti i parlamentari di Fdi, compreso Nordio, hanno abbandonato l’aula del Senato dopo le parole di Roberto Scarpinato (M5S): “Ministro – ha detto – lei è l’uomo giusto per il nuovo ordine politico e sociale che avanza, un ministro che si attiva per dare impulso ad una nuova politica criminale, che adegua il sistema penale all’assetto classista della società con un doppio binario del sistema penale: uno minimo per i ceti privilegiati e uno massimo per tutti gli altri”.