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12 Novembre 2025
Digest Strategico di oggi, giovedì 13 novembre 2025
13 Novembre 2025Nota di Pierluigi Piccini, in occasione della presentazione del volume “l Psi negli anni della Repubblica. Il caso di Siena”
Nota di Pierluigi Piccini
In occasione della presentazione del volume “Il Psi negli anni della Repubblica. Il caso di Siena” di Bernardo Meoni (Primamedia Editore)
Siena, Stanze della Memoria – martedì 11 novembre 2025, ore 17.30
Desidero esprimere il mio rammarico per non poter essere presente alla presentazione del libro di Bernardo Meoni, impegnato in altri obblighi istituzionali.
Il volume rappresenta un contributo di grande valore alla conoscenza della storia politica di Siena e del ruolo che il Partito Socialista Italiano ebbe, dal 1944 al 1994, nel delineare le alleanze e le scelte di governo che hanno segnato la città.
Attraverso figure come Ugo Bartalini, Canzio Vannini, Mauro Barni e Vittorio Mazzoni della Stella, Siena ha vissuto stagioni di riformismo concreto, di attenzione ai servizi, alla cultura e alla pianificazione urbana. A quella tradizione amministrativa mi sono sentito vicino, anche per la formazione politica maturata negli anni in cui ho svolto i ruoli di assessore, vicesindaco e infine sindaco.
Sono stato nominato sindaco nel 1990, con la vecchia legge comunale, alla guida di una maggioranza di centrosinistra costruita in accordo con il PSI, e nel 1993 ho dato vita alla prima giunta ulivista d’Italia, segno di una nuova fase politica per la città.
Quel periodo, segnato da Tangentopoli e dal crollo del sistema dei partiti, richiese un profondo rinnovamento. Il rapporto con il PSI di Siena fu sempre corretto e leale, anche nei momenti di tensione, anche quando non mancavano forze – comprese alcune interne al mio stesso partito – che avrebbero voluto far saltare la maggioranza di centrosinistra e rompere con il PSI.
E qui non posso non ricordare la figura di Benito Guazzi, di cui ho un ricordo fortissimo, fatto di stima e di affetto, per la sua coerenza, la sua umanità e la capacità di tenere insieme impegno politico e rispetto personale.
Il rinnovamento politico senese non fu però un processo isolato. Passò per due figure che, pur provenendo da culture diverse, seppero dialogare e interpretare i cambiamenti del tempo: Vittorio Mazzoni della Stella, per la tradizione socialista, e Sergio Bindi, dirigente del PCI.
Furono le due gambe di una stessa stagione di trasformazione, capace di coniugare continuità e innovazione, radicamento e apertura, e di preparare il terreno alle esperienze successive, compresa la mia.
Ho seguito con grande attenzione il dibattito interno al socialismo italiano e le sue riviste, prima fra tutte Mondoperaio, laboratorio del riformismo socialista e luogo di confronto tra politica e cultura. Su quelle pagine scrisse anche Norberto Bobbio, che con i suoi articoli e le sue riflessioni sul rapporto tra socialismo, democrazia e diritti civili contribuì a ridefinire l’identità moderna del PSI.
In particolare, il Congresso di Rimini del 1987 segnò un passaggio cruciale, in cui il PSI comprese i mutamenti profondi dell’economia italiana e internazionale – la fine del modello fordista, l’emergere della globalizzazione e della finanza – cercando di offrire risposte riformiste, moderne, attente al nesso tra crescita e giustizia sociale.
Il lavoro di Meoni restituisce tutto questo con rigore e passione civile, restituendo dignità a una tradizione politica che ha contribuito in modo decisivo alla costruzione di una Siena moderna, solidale e proiettata verso il futuro.
Rivolgo all’autore, ai relatori e agli organizzatori il mio più sincero apprezzamento e un augurio di buon lavoro.
Pierluigi Piccini
Siena, 11 novembre 2025





