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20 Agosto 2024NEWS
20 Agosto 2024«L’eccesso di turismo? Va governato. E per farlo vanno dati i poteri ai sindaci»
Bocca (Fondazione CrF): no leggi nazionali, chi conosce le città sa cosa fare su affitti brevi e commercio
Mauro Bonciani
Presidente di Fondazione CrFirenze, imprenditore alberghiero, presidente di Federalberghi nazionale, fiorentino adottivo da decenni, Bernabò Bocca segue la rinnovata attenzione su overtourism, affitti brevi, cambiamenti prodotti su rioni e commercio dall’eccessivo carico turistico.
Presidente Bocca, Firenze, e non solo, è di nuovo alle prese con l’overtourism, la difficoltà di trovare casa in affitto per studenti e lavoratori a causa degli affitti brevi. Cosa si può fare?
«Il problema c’è e va governato: siamo ancora a tempo se c’è coraggio e una visione. Ma con una premessa. Non mi piace la parola overtourism, il turismo è un’opportunità, una ricchezza per Firenze e per i Pil italiano. Non va demonizzato un settore importante, altrimenti si finisce con le scritte contro i turisti come a Barcellona e Firenze e questo non è accettabile».
Resta il problema dell’eccessivo flusso turistico.
«Infatti. E per governarlo occorre intervenire regolamentato gli affitti brevi, dando più potere ai sindaci. Devono poter regolamentare e limitare gli affitti brevi nei centri delle città d’arte. Una legge nazionale difficilmente può normare situazioni diverse da città a città e sono i sindaci che conoscono le città, sono loro che devono poter decidere. Il proliferare degli affitti brevi ha effetto anche sui servizi, ad esempio sulla raccolta dei rifiuti, e le nostre città non sono in grado di reggere».
Cosa pensa del blocco nell’area Unesco dei nuovi affitti brevi, blocco reiterato dalla giunta Funaro dopo che il Tar ha detto che quello della giunta Nardella non aveva efficacia?
«Ne penso bene. È una provocazione certo, non so quanto reggerà ai ricorsi e se sia costituzionale, ma il tema è sentito da tante città e la provocazione è giusta. Il governo ha il dovere di ascoltare i sindaci e di dare loro, rapidamente, poteri per regolamentare gli affitti brevi turistici».
Per adesso nessuna legge nazionale lo consente.
«La legge ha introdotto il codice identificativo per gli affitti brevi ed è un passo avanti, ma non è la soluzione. La soluzione del problema è vietare licenze, come farà Barcellona, o consentire affitti brevi solo nella casa dove si risiede, come fa New York. Se compri un appartamento e lo affitti 365 giorni l’anno non è integrazione del reddito, è attività di impresa. E quindi avere un cambio di destinazione con regole uguali a chi fa ricezione, ad esempio sulla Tari, la produzione di rifiuti non può essere quella di una famiglia normale. E così il mercato si ridurrebbe; con regole uguali a quelle delle attività di impresa non sempre converrebbero gli affitti brevi. Il mercato per gli affitti brevi c’è e va bene, ma le devono esser eguali per tutti».
Tra chi critica il blocco degli affitti brevi c’è chi chiede che valga anche fuori dall’area Unesco per evitare che l’effetto airbnb arrivi nelle periferie: lei che ne pensa?
«Non vedo questi problemi nelle periferie. Il sovraffollamento è in centro, nelle aree vicine ai nostri luoghi simbolo, ai nostri capolavori, come accade del resto anche a Roma. Così come non vedo rischi per i piccoli borghi. Anche per questo, come ente CariFirenze lavoriamo per valorizzare le tante opere d’arte ed i monumenti fuori dal centro storico, creando itinerari alternativi».
A proposito di servizi e costi da sostenere, servirebbe più flessibilità su come usare gli incassi della tassa di scopo, non solo per i turisti?
«Anche qui una premessa. Si torna a parlare di aumentarla, ma è una follia continuare a far pagare chi già paga. Si deve cercare il sommerso che c’è. Sulle finalità degli incassi servirebbe più chiarezza, anche più flessibilità, ma non si può assolutamente usare per tappare i buchi di bilancio».
L’eccesso di turismo ha cambiato anche il tessuto commerciale: cosa fare per riequilibrarlo?
«Anche qui vanno dati poteri ai sindaci. Saranno poi i cittadini a giudicare le scelte del sindaco ed i loro effetti».
E per gli studenti cosa occorre?
«Hanno sempre più difficoltà a trovare casa, penso ad esempio al Polimoda che attira talenti da tutto il mondo, perché conviene più affittare due o tre giorni per volta che tutto l’anno. Servono studentati, studentati veri, non hotel mascherati. E come Fondazione CrFirenze stiamo lavorando, assieme ad altri partner, per realizzare un vero studentato».
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