Riscrivono la Storia dell’arte senese?
16 Agosto 2024News
16 Agosto 2024di Pierluigi Piccini
Ma cosa significano le prese di posizione sul Palio appena apparse nei social e sulla stampa? Mi riferisco in modo particolare a tre scritti: quello di Massimo Lotti; le affermazioni di Montomoli sulle cene di contrada diventate delle sagre; al “ripescaggio” di Pino di Blasio nei confronti di personaggio come Giulio Pepi. Interventi che affrontano argomenti diversi, eppure li lega un certo disagio su ciò che è diventato oggi il Palio nel suo insieme. O meglio, sui risvolti sociali e comportamentali che stanno coinvolgendo le Contrade nel rapporto di appartenenza con i propri contradaioli. È innegabile che, essendo organismi vivi che vivono il contemporaneo, molte delle contraddizioni del contemporaneo si scaricano sull’essere dei singoli nel proprio rapporto di appartenenza. Nei tre interventi c’è – come dire – un tentativo di ritorno all’origine, un bisogno di “ordine” che nel tempo è andato smarrendosi. Si ma quale origine, quale ordine? A quale periodo della storia del Palio ci si riferisce? Tempo fa in un dibattito a Palazzo Patrizi posi una domanda ai partecipanti, ma nessuno mi seppe rispondere. Chiesi: “per voi cos’è la senesità?”. Silenzio assordante. Probabilmente essendo un “fenomeno saturo”, la concettualizzazione da parte del particolare si frantuma in tanti piccoli frammenti che difficilmente trovano una sintesi, se non nel racconto parziale di ciascuno. Ciò sta a dimostrare come ormai manchi la dimensione collettiva, il semplice “senso comune” di una appartenenza che non sia falsamente ideologica. E l’ideologizzazione viene sparsa a piene mani anche da intellettuali blasonati, per una forma di captatio benevolentiae indirizzata non si sa a chi e per fare cosa se non alimentare, ammesso che ce ne sia bisogno, un narcisismo autoreferenziale, comunque rassicurante. Viceversa, necessiterebbe una riscoperta profonda dell’anima popolare di Siena, nel suo essere intima e umana. Ho sempre ritenuto il Palio il termometro dello stato di salute in cui versa la città: da più parti, non solo dalle dichiarazioni sopra citate e non solo ultimamente, emerge una situazione sociale a tratti patologica.
La risposta potrebbe essere anche semplice, ma al tempo stesso difficile, poiché richiede la collaborazione diffusa di molti apparati educativi, nella consapevolezza che la sfida non possa riuscire: la ricomposizione vera, dal basso, e nel contemporaneo, di una appartenenza sociale.