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Roma
È fitta l’agenda di Elly Schlein, già presentata il giorno prima alla stampa. La segretaria la snocciola in mezz’ora alla Direzione, riunita per la prima volta al Nazareno. Gli obiettivi sono tanti, il lavoro viene fatto dai banchi dell’opposizione e la richiesta è di trovare un filo di dialogo con gli altri partiti di minoranza: «Lavoriamo alle alleanze nel modo più ampio possibile». Obiettivo, tornare a vincere. Alle ammini-strative prima, alle europee poi.
Schlein parla da coach . Spiega come muoversi sul Pnrr, come spingere su sanità e scuola pubbliche, sulle politiche per la disabilità, per la difesa del clima, per il lavoro e i salari. Sottolinea la necessità di cercare il dialogo con sindacati e associazionismo. Racconta i suoi incontri nelle ambasciate, compresa quella Ucraina, e della preoccupazione per la guerra civile in Sudan. E della contrarietà alla gestione dei migranti da parte dell’esecutivo Meloni. Parla del partito, del tesseramento, della formazione politica che considera «tema dirimente», delle feste dell’Unità che danno slancio al Pd, della conferenza delle donne e dei giovani dem.
La segretaria cerca di trasmettere l’entusiasmo
della partenza, sorride alle facce nuove arrivate nel parlamentino dem e presenta ufficialmente la segreteria che farà il suo esordio oggi a Riano, dove venne rinvenuto il cadavere di Matteotti, ucciso dai fascisti.
Con questa squadra la leader dem vuole tornare a vincere. Ci sono da rinnovare le amministrazioni di «17 capoluoghi di provincia, un capoluogo di regione e un terzo sono comuni sopra i 15 mila abitanti », il tutto il 14-15 maggio. Tra un anno, il primo vero banco di prova: le europee, dove si vota con il proporzionale.
Nel suo discorso motivazionale, Schlein punta sulla gestione unitaria del partito. Al suo fianco, il presidente Stefano Bonaccini concorda. Cuperlo, però, si dice perplesso. E le sue prime mosse vengono messe in discussione dall’area cattolica dem, con Silvia Costa che critica la tempistica scelta dalla segretaria che ha già illustrato alla stampa i temi riportati in Direzione, e tra questi la maternità surrogata. Stefano Lepri rimprovera lo strappo della pdl sul matrimonio egualitario, senza «un preventivo a approfondito confronto» che, dice, «ci aspettiamo che ci sarà», confidando nella capacità di Schlein di «recuperare e valorizzare» la peculiare cultura politica cattolica. Anche Paola De Micheli se lo augura e così Enrico Borghi, che pure riconosce «l’effetto corroborante» della leader dem. C’è anche una lettera di giovani cattolici che le esprimono fiducia.
Schlein tranquillizza e assicura: «Valorizzerò il pluralismo».