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I tanti sì dei sindaci dem all’abuso d’ufficio cancellato (ma Schlein è contraria)
di Alessandra Arachi
Ricci (Pesaro): vittoria. De Luca: importante e positivo
ROMA La cancellazione del reato di abuso di ufficio fa discutere il Pd. La segretaria Elly Schlein è contraria alla norma abrogativa contenuta nella riforma della giustizia, ma questa non è la posizione di molti sindaci del suo partito. Certo, in pochi dicono in maniera netta di essere favorevoli all’abolizione di quel reato ma alla fine tutti tirano un sospiro di sollievo per questa decisione che alleggerisce di molto la paura dei primi cittadini davanti alle decisioni da prendere.
Tra i giudizi netti c’è quello di Matteo Ricci, il sindaco di Pesaro che è, soprattutto, il coordinatore di tutti i sindaci dem. E a dire il vero è più che netto il suo plauso alla riforma voluta dal ministro Carlo Nordio, è addirittura esultante. Dice, infatti: «La cancellazione dell’abuso d’ufficio è una vittoria di tutti i sindaci, a prescindere dal colore politico». Poi spiega: «Era da dieci anni che i primi cittadini di tutti gli schieramenti chiedevano che si modificasse il reato. È arrivata l’abrogazione e quindi possiamo rivendicare la vittoria».
C’è un mantra che tutti i primi cittadini ripetono quando si parla di abuso d’ufficio. Sono le percentuali di assoluzioni che riguardano i sindaci che hanno ricevuto l’avviso di garanzia. Rileva Beppe Sala, sindaco di Milano: «Solo nel 3% dei casi si arriva a condanna. Certamente nel 100% dei casi si verifica un serio danno d’immagine degli accusati. Senza dimenticare i fiumi d’inchiostro all’avvio del procedimento e un rigo sui giornali per l’assoluzione». E quindi? Sala accoglie la nuova norma con un dubbio retorico: «Sarebbe stato meglio modificare l’abuso d’ufficio anziché abolirlo? Forse, ma dopo anni di lavori parlamentari a una vera riforma non si è mai arrivati».
Dentro il Pd garantiscono che la posizione contraria non dipende da una presa di posizione ideologica. «Sull’abolizione del reato di abuso di ufficio bisogna muoversi con cautela», sostiene il senatore Alessandro Alfieri, titolare del dossier al Nazareno, spiegando: «Una simile riforma renderebbe ancora più difficile negoziare il Pnrr con l’Unione europea, perché gli altri Paesi hanno una fattispecie di questo tipo».
Da Milano
Sala: meglio modificare che abolire il reato? Forse, ma una riforma vera è attesa da anni
Ma questa spiegazione non convince tutti. Vincenzo De Luca, oggi presidente della Campania, è stato sindaco di Salerno ed è da allora che dice di essersi battuto contro il reato di abuso di ufficio. «L’iniziativa del governo è importante e positiva. Ho ascoltato invece esponenti del Pd che per la loro storia politica sono esempi di trasformismo e di opportunismo che hanno detto altro. Uno dei principali esponenti del disastro elettorale del Pd, ora riciclato con la Schlein, parlava di giustizia con supponenza insopportabile».
Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco dem di Bari sostiene di non avere gli strumenti giuridici necessari per capire il valore della riforma. Ma anche lui, come tutti, tira quel sospiro di sollievo di fronte ad un reato «che ha rovinato la vita privata e familiare di tanti sindaci prima ancora della loro carriera politica». E poi ripete ancora una volta quelle «cifre percentuali superiori al 97% che non sono soltanto di assoluzione, ma comprendono anche i sindaci che a giudizio non ci arrivano mai». Anche Stefano Lo Russo, sindaco Pd di Torino, dice: «Non ho le competenze giuridiche per valutare se abolire il reato di abuso d’ufficio tout court, ma di certo non si può lasciare così com’è. I sindaci oggi sono le figure in assoluto più esposte sul piano personale e peraltro senza alcuna assicurazione e copertura dei rischi. Non esiste altro incarico di responsabilità così esposto in tutta la pubblica amministrazione italiana».
Da Monza Paolo Pilotto neo primo cittadino del Partito democratico è deciso: «L’abuso d’ufficio così com’è è una iattura», anche se poi rivela una posizione più morbida rispetto ad altri primi cittadini dem: «Posso dire che sono favorevole a metà all’abolizione, non credo che azzerarlo sia un bene per noi, rischierebbe di sovra esporci». Sergio Giordani, il sindaco di centrosinistra di Padova, commenta: «Il fatto che questa questione sia stata presa in carico dal governo centrale è un passo avanti dopo che noi sindaci d’Italia abbiamo più volte inutilmente segnalato che su questo tema serviva una riflessione».