di Ernesto Ferrara Azzurra Giorgi
«Ormai è chiusa, l’accordo coi 5Stelle non si fa » andavano dicendo ieri sera i dirigenti più navigati del Pd fiorentino. Chissà se più che altro per scaramanzia, dal momento che lo scetticismo sull’ingresso dei grillini in coalizione è ormai davvero molto diffuso nei dem cittadini, da Sara Funaro in giù. Tanto per ragioni di consensi quanto per opportunità politica in vista di un possibile dialogo con Renzi al secondo turno. Il Nazareno però non la pensa esattamente così, come anche anche un tot di schleiniani toscani, persuasi che avere il partito di Conte in competizione possa comunque costituire una perdita per il Pd, un altro 5- 6% in meno al primo turno, e se poi comunque l’accordo con Iv verrà valutato essenziale Renzi non si tirerebbbe indietro, si va ragionando pragmaticamente in quell’area del Pd. Dopo aver a lungo traccheggiato adesso anche Giuseppe Conte e la sua capodelegazione diplomatica Paola Taverna vengono descritti come ben disposti all’accordo col Pd, come del resto un nuon pezzo dei 5 Stelle fiorentini.
Si intromette però Azione: « Per noi e il nostro elettorato sarebbe un problema enorme avere il M5s in coalizione » ha dichiarato ieri Milena Brath, la segretaria metropolitana dei calendiani, confermando quel che lo stesso leader Calenda aveva fatto sapere informalmente nelle scorse ore. «Noi la lista ce la abbiamo pronta. Se andare da soli o in coalizione lo decide il presidente Conte, attendiamo. Poi servirà un grande sforzo per raccogliere 450 firme entro sabato alle 12 » faceva sapere esausto ieri sera pure il capogruppo M5S Roberto De Blasi. Un incrocio thriller da cui ancora ieri sera all’ora di cena saltava fuori uno stallo. Con le quotazioni del campo giallorosso fiorentino in ribasso. Ma non del tutto a terra. Del resto « il nazionale insiste da morire e lo stesso Pd regionale è in difficoltà nel negoziato » raccontavano ieri sera tra un vertice e l’altro i più informati negoziatori dem. Giorno decisivo oggi. Con la stessa segretaria nazionale Pd Elly Schlein attesa in Toscana per 3 tappe: Colle Val d’Elsa, Volterra e Livorno, piazza Cavallotti ore 20, per l’apertura della campagna per Europee e amministrative.
A destra il derby su Vannacci lo vince invece Fdi. La Lega alla fine rinuncia alla candidatura in Consiglio comunale di Roberto Vannacci dopo i dubbi palesati da Fratelli d’Italia e dallo stesso candidato sindaco Schmidt, preoccupati che le idee estremiste del generale potessero rovinare il profilo civico e moderato di Schmidt. « Abbiamo congiuntamente deciso che, stante il notevole impegno per le elezioni europee, il generale Vannacci non sarà candidato a Firenze » deve annunciare il capogruppo leghista Federico Bussolin. Non senza rinunciare a pungere e rilanciare però: « Anche perchè candidato alle Europee Il generale sarà fattivamente presente nel capoluogo, E avrà un occhio di riguardo per Firenze » . Schmidt avvertito, insomma. L’ex direttore degli Uffizi in compenso conferma la candidatura nella sua lista civica anticipata daRepubblica di Federico D’Annunzio, bisnipote del Vate Gabriele: «Ma lui è un antifascista, a differenza del bisnonno » tiene a dire. Altra sfida a destra a Cascina, terra dell’ex sindaca e zarina leghista Susanna Ceccardi, che tenta il bis all’Europarlamento: sabato proprio a Cascina, proprio nel suo vecchio comitato elettorale, va sfidarla l’ex arcinemico interno Manuel Vescovi passato a Fdi. Si candida anche lui alle Europee.
I leader
Tra Conte e Schlein l’accordo è ancora lontano.