Ciò che trionfa immortale a Siena è l’intrigo
18 Maggio 2023“Debt-Limit Terror” Is No Way to Run a Superpower
20 Maggio 2023La mia vita politica a Siena non si è mai incontrata con quella della Ferretti. Sono stato espulso dal partito nel 2004, la Ferretti è entrata nel Pd al momento della sua costituzione cioè 2008, credo che provenisse dalla DC. Quindi la signora Ferretti ha un racconto su di me che gli deve essere stato fatto da qualche dirigente che ha vissuto i fatti durante la mia permanenza in quel partito. Dal 2004 ho sempre fatto parte del movimento civico (19 anni). Trovandomi spesso in rotta di collisione con il Pd o chi per esso, così come con le destre, ma sempre privilegiando i contenuti. La data che crea uno spartiacque irreversibile con il Pd è il 6 maggio 2012. Nel 2018 abbiamo fatto un apparentamento con il Pd di Valentini motivato da questioni programmatiche, ma soprattutto l’obbiettivo era quello di parare il gruppo di persone che faceva da supporto e che avrebbe governato con De Mossi, riconoscendone tutta la pericolosità politica. Quel gruppo “PENDOLO” che dalla sinistra era passato alla destra e poi ora è pronto, armi e bagagli, a tornare a sinistra. Durante il periodo amministrativo ultimo scorso il nostro comportamento è stato incentrato sull’autonomia dei contenuti facendoci carico alcune volte anche delle divisioni interne al gruppo del Pd (Mps, Santa Maria della Scala ad esempio). Nello stesso periodo il Pd, meglio i loro candidati ci hanno chiesto collaborazione durante tutte le scadenze politiche e amministrative. Per l’elezione del Rettore all’Università siamo stati su fronti contrapposti. Nel 2023 con il Polo Civico abbiamo tentato di costruire un civismo autonomo dai partiti che ha comunque risposto e intercettato una richiesta consistente degli elettori. Per me e parlo a titolo personale senza coinvolgere il mio movimento, il gruppo del “PENDOLO” diventa discriminante, dove sono loro io non ci sarò. Ultima considerazione di cui la Ferretti è assolutamente convinta è che i civici non devono esistere, la rappresentanza politica passa assolutamente ed esclusivamente dai partiti. Di conseguenza si cerca di indebolirne la presenza non solo elettoralmente, ma anche e come in questa fase di elezioni cittadine, intercettando il singolo militante civico piuttosto che il confronto con il movimento. Questa visione della candidata a sindaco è decisamente vecchia legata ad una fase degli stati nazionali superata. Punto di vista che accoppiato all’attuale legge elettorale penalizza la partecipazione e il rapporto democratico con le istituzioni. Non deve trarre in inganno la polarizzazione dei voti sui partiti dovuta a un duopolio costruito mediaticamente come ancora di salvezza dei contendenti. La teoria del nemico per rinsaldare le fila dei propri adepti è conosciutissima e applicata continuamente. Una concentrazione di voti sui partiti determinatasi, con molta probabilità, a seguito della crisi economica (energetica) che segue quella pandemica e alla situazione di guerra in Europa. Altre esperienze di non chiusura al civismo sono presenti nel nostro Paese e a quelle guardiamo, ad un civismo laico e ampio e a questo lavoreremo.
Dall’intervista di Fabio Pacciani a Sienanews del 18 maggio 2023
C’è stato anche un tentativo di riavvicinamento di Ferretti verso il Polo…
“Il problema del rapporto tra noi e Ferretti si chiama Piccini. Il grosso scontro che c’è stato è stato su di lui. E mai sui programmi, visto che Anna non ha mai contestato le idee che abbiamo messo in evidenza”
La soluzione quindi quale è? Piccini comunque rimane il convitato di pietra in ogni vostro confronto…
“La soluzione è che Anna dovrebbe spostare l’analisi più sui contenuti e meno sulle persone. Capisco che è difficile. La conflittualità tra Ferretti e Piccini non è nemmeno personale ma deriva da pesanti vicende di storia partitica. Queste devono essere messe da parte per ragionare sui contenuti”