Ci tengo a precisare che non sono un nostalgico dello Stato e i conti sono corretti, la Nazione non lo vuole riconoscere, ma alcuni giornalisti specializzati di livello nazionali, lo hanno fatto. Non confonderei i governi che cambiano con lo Stato che resta e i contribuenti. Con Confronti ci fu uno scontro duro sul concetto di privatizzazione, questa in corso è la vera privatizzazione la precedente è stata una “quotazione” in Borsa che aveva lasciato in mano ai nominanti il controllo della Banca, diverso, molto diverso. Se poi non sono stati capaci…. E comunque l’aspetto più importante, da evidenziare è che non c’è un progetto industriale, ma una svendita a pezzi per fare cassa, come ha fatto capire Andrea Greco un altro 10% da dismettere e oggi Il Foglio.
Banca MPS
2,877 +1,73% (prezzo 22/11/23 ore 11) – Capitalizzazione Banca MPS Euro 3.624.127.284
3.624.127.284 mkt cap / 2,877 prezzo = 1.259.689.706 azioni in circolazione (fonte: Sole 24 Ore)
314.922.429 titoli venduti il 20/11/2023 in accelerated book building (abb)
314.922.429 / 1.259.689.706 = 25% della capitalizzazione
Partecipazione del MEF ante vendita in accelerated book building 64,23%
1.259.689.706 x 64,23% = 809.098.698 titoli azionari detenuti dal MEF
809.098.698 – 314.922.429 = 494.176.269 titoli azionari detenuti dal MEF post vendita (abb)
494.176.269 / 1.259.689.706 = 39,23%
5,4 miliardi di Euro – Esborso dello Stato Italiano per salvataggio di Banca MPS nella Ricapitalizzazione Straordinaria del 2017
1,6 miliardi di Euro – Esborso dello Stato Italiano per aumento di capitale del 2022
5,4 + 1,6 = 7 miliardi di Euro – Esborso totale dello Stato Italiano per Banca MPS
7.000.000.000 / 809.098.698 = 8,65 prezzo di carico dei titoli Banca MPS per il MEF/ Stato Italiano
8,65 – 2,92 (prezzo di vendita in abb) = 5,73 perdita per azione venduta in accelerated book building il 20/11/2023
5,73 x 314.922.429 titoli venduti in abb = 1.804.505.518 Euro – Perdita registrata dallo Stato Italiano nella vendita di titoli Banca MPS del 20/11/2023 (1,8 miliardi di Euro).
2,877 +1,73% (prezzo 22/11/23 ore 11)- Capitalizzazione Banca MPS Euro 3.624.127.284
3.624.127.284 mkt cap / 2,877 prezzo = 1.259.689.706 azioniin circolazione (fonte: Sole 24 Ore)
314.922.429 titoli venduti il 20/11/2023 in accelerated book building (abb)
314.922.429 /1.259.689.706 = 25% della capitalizzazione
Partecipazione del MEF ante vendita in accelerated book building 64,23%
1.259.689.706 x 64,23% = 809.098.698 titoli azionari detenuti dal MEF
809.098.698 – 314.922.429 = 494.176.269 titoli azionari detenuti dal MEF post vendita (abb)
494.176.269 / 1.259.689.706 = 39,23%
5,4 miliardi di Euro – Esborso dello Stato Italiano per salvataggio di Banca MPS nella Ricapitalizzazione Straordinaria del 2017
1,6 miliardi di Euro – Esborso dello Stato Italiano per aumento di capitale del 2022
5,4 + 1,6 = 7 miliardi di Euro – Esborso totale dello Stato Italiano per Banca MPS
7.000.000.000 / 809.098.698 = 8,65 prezzo di carico dei titoli Banca MPS per il MEF/ Stato Italiano
8,65 – 2,92 (prezzo di vendita in abb) = 5,73 perdita per azione vendutain accelerated book building il 20/11/2023
5,73 x 314.922.429 titoli venduti in abb = 1.804.505.518 Euro – Perdita registrata dallo Stato Italiano nella vendita di titoli Banca MPS del 20/11/2023 (1,8 miliardi di Euro).
Moody’s promuove Mps. Duello sulla vendita Pd-Fdi
L’agenzia alza il rating della banca. Per i dem “tempi accelerati senza strategie”
Come annunciato ieri, anche Moody’s ha migliorato i rating di Banca Mps di un gradino, portandolo a “BA3” da “B1” e migliorando i voti anche per i depositi a lungo termini e per il debito. Una decisione che segue il miglioramento dell’outlook sull’Italia. Il nuovo upgrade del rating MPS riflette anche, secondo Moody’s, i progressi compiuti dalla Banca nella ristrutturazione, la maggiore capacità di generare utili e la riduzione del profilo di rischio, in un contesto operativo più favorevole.
La promozione non è ovviamente legata alla vendita del 25% delle azioni fatta dal Ministero dell’Economia, con il blitz di tre giorni fa. Il velo sollevato sul centinaio di investitori istituzionali e fondi esteri che hanno comprato 314 milioni di azioni del Monte dei Paschi, al prezzo di 2,92 euro l’una, ha scatenato una caccia all’investitore principe. C’è chi ha letto nella pletora di acquirenti una maggioranza di fondi americani, chi ci ha visto l’azione del risparmio gestito vicino al colosso Intesa Sanpaolo, tramite Anima Holding. La verità è che sono acquisti da ’cassettisti’. Tanto che perfino l’ad Luigi Lovaglio, che aveva già investito 100mila euro di suoi soldi nell’aumento di capitale, ha comprato 34mila azioni al prezzo medio di 2,89 euro. Più o meno il valore di ieri in Borsa, con il titolo Mps che ha chiuso a +1,98%, a 2,884 euro.
Ma è il duello tra il senatore Pd Silvio Franceschelli, con l’appoggio della vicepresidente della Provincia Agnese Carletti, e la coppia di deputati FdI Francesco Michelotti-Letizia Giorgianni l’argomento di giornata. “Dopo l’azione di risanamento avviata dal Governo Draghi e concretizzata dal management e dai sacrifici dei dipendenti che hanno portato la Banca ad essere credibile e appetibile – afferma il senatore Franceschelli -, il Governo Meloni passa all’incasso avviando una privatizzazione lampo di Mps. Il Governo accelera sui tempi rispetto all’uscita dal capitale prevista entro il 2024, senza esplicitare una strategia precisa”. Il sindaco Agnese Carletti lamenta “la mancata interlocuzione da parte del Governo con Regione Toscana, Provincia e Comune di Siena, che prefigura scenari rispetto ai quali non è dato conoscere l’esito. In nome della salvaguardia dell’occupazione e dell’identità della banca chiediamo massima chiarezza”.
“La cessione del Ministero del Tesoro del 25% delle quote Mps viene dipinta come una mancanza di attenzione verso il territorio da parte del Pd. Gli esponenti dem si dimostrano, ancora una volta campioni di demagogia e disinformazione – scrivono i deputati Michelotti e Giorgianni – . Nessuno in questi anni è stato in grado di trovare una soluzione valida per la Banca e per le migliaia di lavoratori. Grazie al lavoro del MEF guidato da Giorgetti, la situazione oggi è profondamente diversa: dalla vendita il Governo porta a casa 920 milioni di euro, e compie un primo passo verso il sogno di un grande gruppo bancario da affiancare a Intesa e Unicredit”.
https://www.lanazione.it/