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La stagione delle nomine
SIENA «AI momento opportuno, quando l’amministrazione comunale procederà al rinnovo della governance del Santa Maria della Scala, farò la mia regolare domanda. L’avevo anticipato in campagna elettorale, al di là di chi avesse vinto». Pierluigi Piccini sa benissimo che il suo nominativo non lascia indifferenti, nella prospettiva della presidenza della Fondazione Santa Maria: ex sindaco, ex consigliere comunale, promotore di Per Siena e sostenitore della candidatura di Fabio Pacciani. Ma prorio qui sta il punto che Piccini intende sottolineare: non di contropartita politica si tratta, osserva, ma, quando sarà, di una scelta da motivare in base ai requisiti. »La questione non ha nulla di politico osserva Piccini ma di tecnico e ha, per me, come unico punto di riferimento i titoli che metterò nel curriculum come faranno gli altri candidati. Chi sarà chiamato a giudicare ne dovrà tenerne conto per formulare un suo giudizio di merito. Credo, fermamente che di questo abbia bisogno il Santa Maria della Scala: di responsabili che si facciano carico dei problemi e della loro risoluzione». Anche se Piccini sa benissimo che la politica non può restare assente in una partita destinata a determinare una fetta importante del futuro delle strategie culturali della città. E a questo proposito, non si può non sottolineare la singolarità di quanto continua a succedere sul versante direzione scientifica: prima la lunga attesa per la proclamazione di Chiara Valdambrini, come da esito dei lavori della commissione, poi il silenzio che ne è seguito. Valdambrini è sempre a Grosseto e il Santa Maria senza direttore scientifico. O.P.
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di Pierluigi Piccini
“Il polo civico di Pacciani non è decollato e le sue diverse anime sono in attesa degli sviluppi dell’astensione al programma della Fabio. In particolare si avverte l’attesa per capire se la maggioranza avrà la forza nervosa di proporre l’utilizzo (valorizzazione) di Piccini in una qualche responsabilità. Sarà interessante capire se si avvereranno le indiscrezioni anticipate – Presidente della Fondazione Santa Maria della Scala cioè un vero e proprio Sindaco della Cultura – da un giornale o se invece prenderà corpo qualche altra proposta magari verso la Capitale”. Duccio Rugani da Sienapost del 3 agosto 2023.
Cerchiamo di fare chiarezza per quanto è possibile. Il Polo Civico non deve attendere un bel nulla, per il semplice motivo che non esiste più. Oggi ci sono solo Per Siena e Siena Sostenibile, se vogliamo anche Sena Civitas, che ha fatto la sua scelta ai tempi del ballottaggio entrando nell’attuale maggioranza. Ogni movimento, comunque, ha la propria autonomia e la propria organizzazione. L’altra questione quella relativa al Santa Maria della Scala, come ho detto a chi me lo ha chiesto in campagna elettorale, è semplice. Al momento opportuno, quando l’Amministrazione comunale – indipendente dal vincitore delle elezioni – avesse proceduto al rinnovo della governance del Santa Maria della Scala, avrei fatto la mia regolare domanda. Come tale bisogna interpretare la questione: non ha nulla di politico, ma di tecnico e ha, per me, come unico punto di riferimento i titoli che metterò nel curriculum come faranno tutti gli altri candidati. Chi sarà chiamato a giudicare ne dovrà tenerne conto per formulare un suo giudizio di merito. Credo, fermamente che di questo abbia bisogno il Santa Maria della Scala: di responsabili che si facciano carico dei problemi e della loro risoluzione, che curino gli interessi a vantaggio della comunità a cui l’antico Ospedale appartiene in modo laico e rispettoso delle istituzioni. Sarebbe, come dire, frustrante per chi parteciperà al bando che i propri titoli fossero annullati a vantaggio di una unica dimensione tutta politica, come qualcuno sta cercando di fare; quei titoli che spesso comportano fatica, applicazione e sacrificio e come tali meritano il rispetto dovuto.