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di Claudia Voltattorni
La replica dei Trasporti: le risposte in 30 giorni
Quarantadue pagine di osservazioni. Con la richiesta di 239 «integrazioni» sull’analisi costi-benefici, sulla descrizione di tutti gli aspetti progettuali, sulla cantierizzazione, sui vincoli ambientali, sulla gestione delle terre, dei materiali e dei rifiuti, sul rischio sismico e di maremoti, sull’impatto su atmosfera, aria, clima, ambiente idrico, flora, fauna, rumore e campi magnetici. Dopo i dubbi del Comitato scientifico, nonostante il finale «parere positivo» al progetto, arrivano quelli del ministero dell’Ambiente. E il percorso del Ponte sullo Stretto di Messina sembra sempre più accidentato.
Proprio nel giorno della prima riunione della Conferenza dei servizi convocata dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini per dare il via all’istruttoria del progetto con la Società Ponte Stretto di Messina Spa, imprese, Regioni ed enti locali interessati, arriva il documento della Commissione tecnica di Verifica dell’Impatto ambientale (Via-Vas) del ministero presieduto dal ministro Gilberto Pichetto Fratin con il lungo elenco di osservazioni in cui, alla Società Stretto di Messina Spa, vengono chieste «integrazioni documentali e istruttorie» su temi che vanno dalla Valutazione dell’impatto ambientale — Via — (155 richieste) alla Valutazione di incidenza — Vinca — (66), che verifica le conseguenze di un’opera sui siti. Altre 16 sono per il Piano di utilizzo terre (Put), mentre 2 sono per la Verifica di ottemperanza (Vo) con la domanda espressa di documenti supplementari.
Dal Mase viene chiarito che «la richiesta di integrazioni non è un giudizio di merito finale ma soltanto la prima tappa tipica del procedimento di Via», che comunque «il progetto del Ponte ha superato il primo step, quello della Commissione Via-Vas» e che «il numero di chiarimenti è in linea con le procedure per opere assimilabili, per alcuni impianti petroliferi il numero è stato anche maggiore». E poi la precisazione: «La procedura di Via va avanti con celerità e ogni attenzione possibile, nella consapevolezza comune, in primis all’interno del governo, che il Ponte dovrà essere un’opera utile, sicura e sostenibile». Anche per il ministero dei Trasporti «si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti di un’opera che sarà unica al mondo» e viene assicurato: «Le integrazioni saranno fornite entro 30 giorni».
Le osservazioni
I tecnici: più dati su sicurezza, costi e benefici
Le richieste dal dicastero della Cultura
Ma intanto scoppia il caso. Italia Nostra, Wwf, Legambiente e altre associazioni parlano di «passo falso» e ribadiscono che «il progetto non sta in piedi». Risponde l’ad della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci: «Nessun passo falso, anzi, un altro importante passo avanti per la realizzazione del Ponte» e ribadisce che «il progetto definitivo del ponte rappresenta i massimi standard di ingegneria». Perciò nei 30 giorni previsti dal procedimento, «la Stretto di Messina, insieme a Eurolink, predisporrà tutte le integrazioni e chiarimenti richiesti».
E però, dopo i rilievi del ministero dell’Ambiente c’è anche una «richiesta integrazioni» dal ministero della Cultura con la direzione generale che interviene dopo aver consultato le Soprintendenze archeologiche di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Messina che avevano giudicato in alcuni casi «carente», «non «sufficientemente approfondita» o «insoddisfacente» la documentazione inviata sul progetto, in particolare sugli aspetti paesaggistici e archeologici. Anche il ministero di Piazza del Collegio Romano ritiene perciò «necessaria l’acquisizione di documentazione integrativa». Il leader di Avs Angelo Bonelli promette di aggiungere anche questi documenti all’esposto alla Procura di Roma dove è già aperta un’inchiesta: «La vera domanda – chiede – è: esiste un progetto definitivo, oppure siamo fermi ancora a quello del 2005?». La segretaria del Pd, Elly Schlein, se la prende con Salvini: «Quando parlammo di progetto dannoso ci accusò di essere nemici dell’Italia, ora lo è anche il suo collega Pichetto Fratin?». E promette: «Il Pd continuerà nella sua battaglia contro questo progetto». Contrari anche i Cinque Stelle con Giuseppe Conte che spiega: «Il nostro non è un no ideologico, ma di chi non può accettare un progetto pieno di falle».