MILANO – Prada chiude il diciannovesimo trimestre di fila con ricavi in crescita, Ferragamo interrompe il declino che va avanti dal 2019 e imbocca la via del rialzo, e le vendite nei negozi gestiti da Zegna nell’estate salgono del 9,1%.
I risultati migliori annunciati ieri sono quelli del Gruppo Prada, che batte le stime degli analisti chiudendo i primi nove mesi con un fatturato a parità di valute in aumento del 9% a 4,07 miliardi, dove Prada cala del 2% e Miu Miu cresce del 41%. Ferragamo dopo mesi negativi, tra luglio e settembre aumenta le vendite a parità di cambi dell’1,7% a 221 milioni, riducendo così il calo dei primi 9 mesi al 4,5% (o 695 milioni). Un successo che è merito delle vendite nei negozi diretti (+2% nei 9 mesi) e delle borse (+0,6% nei nove mesi) che quasi pareggiano il fatturato delle scarpe. Infine Zegna grazie ai negozi di proprietà nel terzo trimestre, a parità di cambi, registra vendite in aumento del 3,6% a 398,2 milioni (e +0,2% a 1,32 miliardi nei primi nove mesi).

Si riprende la Cina, ma non per Ferragamo
La Cina torna a riprendersi per Prada (non per Ferragamo) e ad arginare il calo per Zegna (-6% il terzo trimestre), ma la debolezza del dollaro lima i fatturati di tutti e tre i marchi, anche di chi a causa dei dazi ha gradualmente iniziato ad alzare i prezzi negli Usa.







