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17 Novembre 2022Secondo il Codacons le famiglie toscane spenderanno 600 euro in più della media italiana, che prevede un rincaro annuo di 3.600 euro
di Ilaria Ciuti
Il famoso detto mettere insieme il pranzo con la cena diventa sempre più complicato. L’inflazione schizza come mai ci si era aspettati e non attacca più solo i costi considerati opzionali ma si avventa anche sul carrello della spesa. Sempfre più cari i generi alimentari e sempre più in difficoltà le persone a cui non aumentano gli stipendi ma lievitano le bollette. Sono di ieri i dati Istat:su ottobre. Risultato agghiacciante. In ottobre l’indice nazionale dà un aumento complessivo del 3,4% su base mensile e dell’ 11,8% su base annua ( dal più 8,9% del mese precedente), e di 12,6 per la spesa alimentare, tanto quanto non si era più visto dal 1983. Spiega l’Istat: « Sono per lo più i beni energetici a determinare la straordinaria accelerazione dell’inflazione » . E aggiunge: «Anche i prezzi dei generi alimentari continuano ad accelerare » . Le due cose non sono separate. In questo quadro la Toscana è , con il suo tasso complessivo al 12, 2, sopra alla media nazionale, al settimo posto tra le regioni d’Italia, come segnala il Codacons che calcola di conseguenza un aumento di spesa annua a famiglia di 4.278 euro, contro i 3.625 euro nazionali, superata soloda Sicilia e Emilia Romagna. Lo scostamento con i dati dell’inflazione ( Toscana settima per crescita dell’inflazione e terza per l’aumento di spesa a famiglia) il Codacons la spiega con la diversità di abitudine a spendere delle famiglie regione da regione.
Coldiretti Toscana lancia l’allarme e calcola che l’inflazione farà sì che le famiglie toscane spendano 780 euro l’anno in più per fare laspesa, facendo schizzare il conto medio mensile per la tavola a 533 euro. I prezzi medi al dettaglio subiscono aumenti record del 25,1% in un anno per le verdure e del 6,5% per la frutta mentre chi lavora la terra, protesta l’associazione dei coltivatori, deve vendere 4 chili di mele per bere un caffè. Così, sempre seccodo Coldiretti su base Irpet, i toscani devono tagliare del 3,3% le spese alimentari, spendendo peròil 4,3% in più. Volano anche gli acquisti di cibo low cost anche se spesso si deve rinunciare alla qualità. Se l’inflazione in generale lievita in Toscana fino al12,2, quella alimentare, disaggrega i dati Coldiretti, lo fa del 14,2 ( contro il 12,6 della media nazionale), il 2% in più del mese precedente , mentre l’aumento per le bollette è del 146,7%. In base ai dati Istat, Coldirfetti calcola l’inflazione generale più alta a Firenze, a Grosseto quella alimentare ( più 16,6) a Massa Carrara quella per l’energia ( più 150,3), Firenze conquista il record con il 12,7 di inflazione generale ( 12,7), raggiunge il 14,1 per l’alimentare e il 146,7 per l’energia.
Tra i prodotti alimentari che hanno subito maggiori rincari, farina ( 54%), passata di pomodoro e pelati (46%), pasta (42%), riso (33%), burro ( 31%), pane ( 23%). Siccome mangiare costa, si mangia di meno e peggio.
E soprattutto cambiano le abitudini e nascono, frequentatissimi, i Black Friday alimentari. A Firenze ci pensa il 25 novembre il piano terra dello Storico Mercato Centrale di San Lorenzo, giorno un cui tutti i fiorentini e le persone residenti o domiciliate a Firenze potranno acquistare una serie di prodotti con il 10% di sconto: carne, pesce, frutta, verdura, pasta e tanto altro, spiega Massimo Manetti, presidente del Consorzio del piano terra del mercato: « Un’iniziativa per rafforzare ancora di più il legame tra il mercato, i fiorentini e la città » . Con questo obiettivo il mercato ha fatto una convenzione con il suo parcheggio per un ticket per chi fa la spesa al piano terra a 1,50 euro per le prime due ore.
D’inverno la Mercafir non fa previsioni sui prezzi come in estatequando è il clima a suggerirle. Ma sa che aumenteranno, spiega il presidente Manfredi Lucibello: «Si tratta sopratutto di prodotti in serra che rincarano a seconda del costo dell’elettricità o del gas necessari alle serre, dell’energia per le celle frigorifere, i combustibili per i trasporti. Noi però funzioniamo da calmiere e combattiamo le speculazioni confrontando i prezzi con gli altri mercati italiani. Non siamo tra i più economici ma tra quelli con la qualità più alta: i toscani ci tengono molto».