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31 Agosto 2022News, press
1 Settembre 2022di Pierluigi Piccini
Proviamo a fare un po’ di fantapolitica (ma chissà poi se è proprio “fanta”) con la voglia di mettere insieme le elezioni politiche del 25 settembre con dei probabili nomi di candidati a sindaco. Il Pd aspetterà, sicuramente, il risultato di settembre per decidere chi sarà ed eventualmente come scegliere il candidato sindaco. Sarà interessante vedere le ripercussioni dell’esito elettorale nazionale a livello locale, nonché quale sarà la reale consistenza di quel partito nei vari territori sottoposti alla verifica del voto. È vero che una lista civica è prevalentemente interessata ciò che accade a Siena, ma è indubbio che poi in fondo tutto si lega. C’è il Centrodestra, che sulla carta e dai sondaggi sembra essere favorito, nonostante che ci sia una grande conflittualità interna tra le varie forze che lo compongono e un problema di affidabilità nazionale e internazionale. Tanto è vero che Berlusconi è costretto a intervenire come garante moderato di una coalizione altrimenti eccessivamente estremista sul piano del sovranista e del populismo. Mi fermo a questi contendenti perché è probabile, ma non scontato, che le altre forze intermedie possano giocare un ruolo a livello locale. Anche se i sondaggi danno Conte quasi a livello di Salvini e Calenda intorno al sette percento. Ma torniamo a noi. Il candidato che ha più chance di essere eletto nel centrodestra è Francesco Michelotti, scelta che rafforza nei fatti la riconferma del sindaco uscente De Mossi. Ciò per diversi motivi: è un suo assessore, Fratelli d’Italia è nella sua compagine amministrativa e, questo partito, rappresenta la forza maggiore tra Lega e Forza Italia. È vero che la visione dei rappresentanti di Donzelli non hanno la stessa visione sull’operato del primo cittadino, ma di fronte a una sua candidatura e alla possibilità di essere eletto, si ricompattano. E poi Michelotti non è l’avvocato di Donzelli? Ma Michelotti ha bisogno di voti e ne ha bisogno soprattutto a Siena, capoluogo di provincia dove il poggibonsese ha pochi sostenitori, o meno di quanti ne vorrebbe. Anche la sua gestione dell’urbanistica è stata di tipo avvocatesco e burocratico e poco gli serve fare degli spot sul suo impegno amministrativo per la città, il carniere è scarso. Quindi ha bisogno di aiuto e a chi chiederlo se non ai “pretoriani” del sindaco? Queste cose quando avvengono non hanno bisogno di essere dichiarate pubblicamente e poi c’è sempre una contropartita, nel caso specifico di facile lettura. Anche perché i suddetti non hanno trovato, al momento, nessuno che possa sostituire De Mossi e che possa assicurare a loro la stessa linea di politica amministrativa. C’è chi fa girare la voce che De Mossi avrebbe avuto una rassicurazione per una sua eventuale candidatura per le europee del 2024, sembra irrealistico non si sa quello che può succedere domani figuriamoci per un impegno che si dovrebbe concretizzare fra due anni. Quindi un ricompattamento del genere sarebbe assicurato da Fratelli d’Italia nei confronti dei partiti, ma le varie liste civetta e associazioni che nel frattempo sono nate cosa faranno? Seguiranno ancora l’attuale sindaco o guarderanno altrove? Bella domanda! Potrebbero essere attratte da una candidatura Montomoli. Forse alcune come Marzucchi e Alfredo Monaci che ancora non ha preso impegni con nessuno. Questo è tutto da vedere. È vero che Montomoli ha tenuto rapporti con alcune, se non tutte le forze di centrodestra, ma lo scenario sembra cambiato. E poi peserà non poco, anche sulle scelte delle liste civetta e delle associazioni per ora pro De Mossi, ciò che succederà a livello nazionale. Lo spettacolo che i partiti stanno dando sulla Fondazione del Biotecnopolo non è fra i migliori, ma foriero di ciò che potrebbe accadere a scapito della città.