Conti in rosso per 15 Regioni incubo commissariamento
1 Agosto 2023Toto – Africa
1 Agosto 2023
Roma
Si cerca di porre rimedio all’sms del caos, quello con cui l’Inps ha comunicato a 160mila nuclei la sospensione del reddito di cittadinanza. Il governo continua a tacere e a prendere le distanze dal messaggino. L’Istituto, invece, prova a chiarire. La sostanza è che le 160mila famiglie non dovevano ricevere sul telefonino alcun riferimento ai servizi sociali, perché l’analisi delle banche dati aveva già catalogato i destinatari come “occupabili” che dovrebbero attivarsi per la richiesta del “Supporto formazione e lavoro”, sussi-dio che parte il primo settembre. Ma intanto il danno è fatto. Fuori agli uffici sociali dei Comuni ci sono file e proteste e spiegare l’errore non è facile. L’Istituto ci prova. E soprattutto prova a rassicurare: chi, alla fine della settima mensilità di Rdc, risulta già in carico ai servizi sociali continuerà a prendere l’assegno pieno sino a fine anno, non riceverà comunicazioni terrorizzanti e sarà indirizzato verso il nuovo Assegno d’Inclusione, attivo dal primo gennaio. A luglio, 88mila nuclei sono stati registrati come “prorogabili”. Il problema è per i 160mila nuclei sospesi perché formati da “occupabili”, più altri 80mila che riceveranno analoga comunicazione a fine agosto, per un totale di 240mila famiglie. A loro l’Inps offre una remota speranza: se entro il 31 ottobre saranno presi in carico dai servizi sociali, anche per loro l’assegno sarà salvo sino a fine anno (con rimborso delle mensilità saltate). Ma è un chiarimento finalizzato soprattutto a giustificare l’errore commesso con l’sms di pochi giorni fa, che li rinviava ai servizi sociali. Mentre i Comuni possono fare ben poco per “salvare” il loro assegno.
Il malcontento di coloro che non riceveranno più il Rdc è scoppiato un po’ in tutta Italia. L’Associazione dei Comuni (l’Anci) parla di problemi tecnici, soprattutto nell’elenco dei nuclei familiari fragili. Tempi strettissimi per gestire in pieno agosto questo processo tramite la piattaforma GePi. Le proteste non ci sono state solo a Napoli ( vedi altro articolo). A Terrasini, in provincia di Palermo, un disoccupato di 60 anni ha tentato di dare fuoco all’ufficio del sindaco e a sé stesso. L’uomo aveva un contenitore con della benzina: «Brucio tutto se non mi aiutate» avrebbe detto. Il primo cittadino Giosuè Maniaci ha immediatamente chiamato i carabinieri: «Sono stati attimi di paura – ha raccontato – ma per fortuna non è accaduto niente di irreparabile. Noi Comuni non possiamo fare fronte a tutto questo, abbiamo bisogno di aiuti». Secondo il coordinatore regionale M5s, Nuccio Di Paola, «oltre 37mila famiglie siciliane saranno abbandonate a se stesse. A Palermo le sospensioni saranno 11.573, a Catania 8.974, a Trapani 3.144, ad Agrigento 2.986, a Siracusa 2.844 e numerose saranno nelle altre province».
L’allarme, con proporzioni diverse, è diffuso su tutto lo Stivale. Gli assistenti sociali sono preoccupati per eventuali aggressioni. Idem alle Poste. Ci sono voci anche di un eventuale comunicazione del ministero dell’Interno alle Prefetture per prevenire problemi di ordine pubblico. A Milano sono circa 3mila i percettori del Rdc che rischiano di perderlo e che hanno ricevuto l’sms dell’Inps che li informa della sospensione, su un totale di circa 20mila. Per l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè, «ne viene fuori uno spaccato di povertà assoluta nella nostra città che è aumentata come in tutta Italia». Così la pensa anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. «Anche questo – ha aggiunto – è un fronte su cui i Comuni stanno chiedendo al governo di intervenire perché all’interno di questa cornice si gioca in molti casi la tenuta sociale
delle nostre città». Mentre centinaia di persone a Taranto hanno tempestato di chiamate e hanno preso d’assalto gli uffici per ottenere chiarimenti dopo aver ricevuto dall’Inps nazionale il messaggio di sospensione.
Intanto si è inasprita la polemica politica. Durante la seduta di ieria alla Camera la maggioranza ha difeso la propria scelta con Fratelli d’Italia che ha messo nel mirino l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico e ha evocato una commissione d’inchiesta sul suo operato. Addirittura, si fa trapelare l’idea che l’«errore» dell’Inps sia ispirato da persone vicine all’ex presidente dell’ente. Idea che ha scatenato il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte, che ha parlato di «bullismo istituzionale». «Il governo ha scelto di dichiarare guerra ai poveri anziché fare la guerra alla povertà», ha detto invece la segretaria dem Elly Schlein.