“Mi preoccupa la svolta autoritaria Il loro modello è Orbán”
27 Luglio 2022Il gioco non vale la candela
27 Luglio 2022Marco Esposito
Una corsa in solitaria. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervistato dal Tg5, esplicita quello che era nell’aria da ormai qualche giorno: il suo partito andrà da solo al voto il prossimo 25 settembre. Una situazione, per la verità, in parte subita, vista l’indisponibilità di una pezzo rilevante del Pd ad allearsi con l’ex rottamatore dopo la scissione di Iv.
«Tutte le alleanze purtroppo in questo momento mi sembrano molto elettorali e poco sui contenuti. Da destra fino alla sinistra. La vera scommessa — aggiunge — è quella di fare un’alleanza con i cittadini per votare non sulla base del risiko dei partiti, ma delle idee che vengono proposte». E, a precisa domanda: quindi correrete da soli? La replica di Renzi sembra lasciare poco spazio ad un ripensamento: «Al momento assolutamente sì…». Rimane aperto però uno spiraglio per un confronto con Azione di Carlo Calenda, con il quale lunedì sera ha avuto una breve riunione: «È stato un incontro tra amici ma naturalmente l’amicizia non basta, bisogna vedere se condividiamo le idee». «Le alleanze — aggiunge — non si fanno sulla base delle alchimie o del gioco delle coppie, ma mettendo al centro le scelte per i cittadini. Io voglio valorizzare le riforme fiscali come l’assegno unico familiare per i figli. Se su queste cose siamo d’accordo, allora si può andare insieme alle elezioni». Immancabile, la stoccata al Pd: «È andato molto a zig zag in questi anni, una volta per Conte, una volta per Draghi, una volta per il Reddito di cittadinanza e una volta per toglierlo. Noi invece siamo sempre andati per la nostra strada, spero che finalmente si chiariscano le idee».
Nel pomeriggio Renzi precisa i contorni della sua «scommessa»: «L’obiettivo è arrivare al 5%. Andare da soli al voto è la sfida più difficile — spiega — e come tutte le sfide più difficili è quella che mi carica di più. Durante la crisi di governo del 2021, quella che ha portato alla sostituzione di Conte con Draghi, eravamo soli, soli contro tutti. E tuttavia abbiamo fatto la scelta che tutti, nel corso dei mesi, hanno riconosciuto come lungimirante. Siamo abituati ad andare contro tutti».
Sullo stato dei rapporti con Enrico Letta, attuale segretario dei Dem, Renzi racconta: «Voglio pensare che la distanza tra noi e Letta sia solo politica e non legata a fatti personali. Se fosse legata a fatti personali sarebbe un problema solo suo, non mio».
Rimane invece esclusa ogni ipotesi di alleanza non solo con il M5S, ma anche con il ministro Di Maio: «Sono stato il suo bersaglio per anni e oggi non divento certo il suo compagno di viaggio».