La rivoluzione conservatrice delle destre italiane
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19 Ottobre 2022
Adriana Logroscino
Roma Nella delicatissima fase della composizione del governo, irrompe il disegno di legge del senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia, per il «riconoscimento giuridico del concepito». Insorge il Pd: «Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra di Meloni che diceva che non toccherà la 194. Inaudito», commenta la capogruppo a Palazzo Madama, Simona Malpezzi.
Gasparri, che nella legislatura appena iniziata ha già depositato 17 disegni di legge tra i quali anche quello per l’«istituzione della giornata del nascituro», sostiene di «non voler abolire la 194», ma «applicarla integralmente come hanno detto più volte Meloni, Tajani e Salvini». E si dice soddisfatto dell’«attenzione» che la sua mossa ha attirato sul tema. «Alle polemiche non rispondo — spiega all’Agi — dico solo che ci sono molti punti di vista, tutti legittimi, io per esempio non condivido quello della Malpezzi. Confrontiamoci in Parlamento».
Il ddl di Gasparri ripropone un testo del fondatore del Movimento per la vita, Carlo Casini, scomparso nel 2020. «Casini me l’affidò — spiega l’azzurro — e a ogni inizio legislatura l’ho sempre ripresentato. È la terza volta. Solo che finora era passato inosservato. Nessuna fuga in avanti, ho gettato un sasso nello stagno. Il mio obiettivo è che si apra una discussione sul tema dell’aborto, della maternità, della vita, come nel resto d’Europa. Non l’abolizione della legge 194, ma la sua integrale applicazione affinché la scelta non sia obbligata».
Dubita delle intenzioni di Gasparri la senatrice dem Valeria Valente: «Il ddl ha un solo scopo: minare alla radice la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Basta approvarlo per vietare nei fatti la possibilità di abortire, senza abrogare la 194. Si svelano dunque le promesse da mercante di Meloni». Per Laura Boldrini «quella proposta non solo compromette l’autodeterminazione delle donne, ma consentirebbe di perseguirle per omicidio». Dal M5S arriva uno stop: «Gasparri troverà un muro: noi», dice Giuseppe Conte. Reagisce anche Riccardo Magi di +Europa: «La prima mossa della destra è mettere i diritti delle donne nel mirino». Schierati in difesa del diritto di aborto Chiara Appendino del M5S e Marilena Grassadonia di Si. Resta in silenzio il resto della maggioranza: il «sasso» gettato da Gasparri increspa acque già sufficientemente agitate.