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1 Giugno 2023Il governatore di Bankitalia: il salario minimo è utile, accelerare sul Pnrr. La premier: il piano va aggiornato
Fondi Ue, scontro sui controlli: il governo blocca la Corte dei conti, l’opposizione protesta
di Enrico Marro
L’introduzione «di un salario minimo può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale». Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle «Considerazioni generali», le ultime del suo mandato, pensa ai giovani che «vanno ascoltati» e «aiutati». L’economia italiana ha «capacità di reazione» ha continuato Visco, ma è importante che «la riforma del Fisco» abbia le «necessarie coperture». Per quanto riguarda il Pnrr «non c’è tempo da perdere: si tratta di uno snodo cruciale per migliorare la nostra economia». E sui controlli dei fondi Ue il governo blocca la Corte dei conti tra le proteste dell’opposizione.
ROMA Sul salario minimo per legge il governatore della Banca d’Italia la pensa diversamente dalla premier, Giorgia Meloni, che più volte detto di non considerarlo la risposta da dare alla questione delle basse retribuzioni. «Il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate; la quota di giovani che dopo 5 anni ancora si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20% — ha detto ieri Ignazio Visco nelle sue ultime Considerazioni generali (lascerà, per scadenza del mandato, alla fine di ottobre) —. Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali paesi, l’introduzione di un salario minimo, definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale». È forse questo il passaggio dove il governatore più si sbilancia rispetto ai temi dell’agenda politica. E lo fa, non a caso, pensando ai giovani, ai quali dedica anche le ultime parole. Vanno «ascoltati» e «aiutati», esorta.
Questione salarialeLa questione salariale, ovvero la perdita del potere d’acquisto, è stata evidentemente innescata da un’impennata dell’inflazione, rispetto alla quale il governatore riconosce che anche le banche centrali hanno commesso «ampi errori di previsione». Ma poi la reazione della Bce è stata adeguata. Per il futuro Visco raccomanda di «tenere dritta la barra della risposta monetaria, ma con la gradualità necessaria».
Produttività«Quello che occorre per un recupero del potere d’acquisto — ammonisce il governatore, rivolgendosi sia alle parti sociali sia al governo — è una crescita più sostenuta della produttività. Eventuali misure di bilancio dovranno rimanere temporanee e mirate; è bene che gli interventi si chiudano tempestivamente quando non più indispensabili»: chiaro riferimento ai bonus. La valutazione di Visco sul nostro sistema produttivo è positiva: «A fronte degli shock di intensità inusitata degli ultimi anni, l’economia italiana ha mostrato una notevole capacità di resistenza e reazione». Per il 2023 le previsioni «convergono su un aumento del Pil intorno all’uno per cento».
Demografia e immigratiLe fragilità riguardano la scarsa crescita dimensionale delle imprese e i salari. «La quota di lavoratori con retribuzioni annue particolarmente basse — convenzionalmente inferiori al 60% del valore mediano, pari oggi a 11.600 euro annui — è ancora salita, fino al 30%, dal 25 degli ultimi anni del secolo scorso». Mentre in prospettiva pesa il declino demografico. Entro il 2040 la popolazione«si dovrebbe ridurre di 2,5 milioni; quella tra i 15 e i 64 anni di oltre 6». Servono «un allungamento dell’età lavorativa» e più immigrati.
PnnrNel breve periodo resta la sfida del Pnrr. «Non c’è tempo da perdere», dice Visco. «Si tratta di uno snodo cruciale» per migliorare la nostra economia. Grazie anche alle riforme. Che però non devono perdere di vista le compatibilità di bilancio: «Ogni aumento di spesa o riduzione di entrata, anche nell’ambito di riforme quali quella del fisco o dell’autonomia differenziata, non potrà prescindere dall’identificazione di coperture strutturali adeguate e certe». Sul Pnrr, «miglioramenti sono possibili», ma nel «confronto continuo con l’Ue. Niente scontri e sterili polemiche, è l’invito. Piuttosto, trovare una strada per attuarlo: «Il Piano rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese».
Sistema bancarioGiudizio positivo ma con l’invito a non abbassare la guardia anche sul sistema bancario: «Si trova in condizioni sufficientemente buone. L’incidenza dello stock di crediti deteriorati si è mantenuta su valori modesti, in linea con la media Ue. La redditività è salita in misura significativa, beneficiando dell’aumento del margine di interesse. È lievemente migliorata anche la posizione patrimoniale. Ma l’incertezza sulle prospettive economiche richiede prudenza».
MesInfine, un ultimo messaggio al governo, che ancora non ha deciso la ratifica della riforma del Mes. Il nuovo fondo, dice Visco, «potrà svolgere un ruolo importante fornendo una rete di sicurezza finanziaria al fondo di risoluzione unico» per le crisi bancarie.
ReazioniLa L ega, con Gian Marco Centinaio, conferma il no al salario minimo: meglio la contrattazione. Sulla stessa linea Forza Italia. Antonio Misiani (Pd) apprezza invece i passaggi su salario minimo e Pnrr. E così Giuseppe Conte (M5S). L’idea del salario minimo è condivisa dall’ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: «Ma non riguarda i nostri contratti, che sono nettamente superiori».