“Nessuna congiura i mercati puniscono i nostri ritardi”
14 Giugno 2022Russia-Ukraine War Briefing
15 Giugno 2022“Berlusconi era persino meno peggio di Meloni e del Leghista”
di Antonello Caporale
“Come direbbe Camilleri, mi sono fatto convinto di una disconnessione strutturale tra società e Palazzo. La mezza Italia che accetta di andare ai seggi, solo perché sollecitata dal voto amministrativo (il sindaco ti entra in casa, il candidato consigliere ti ossessiona con i suoi santini) sostiene un sistema che alla democrazia rappresentativa ha sostituito la burocrazia elettiva.
Marco Revelli, lei sostiene che il Parlamento si è trasformato in una grande piattaforma autogestita.
Esiste una minoranza che accetta di sostenere questo modello di burocrazia elettiva.
I partiti come uffici del catasto.
Vivono in modo autarchico e non hanno bisogno di connessione con gli elettori. Ha visto il referendum? Non avevano il popolo, non avevano le firme e allora sono ricorsi per indirlo ai consigli regionali. In una mezz’oretta hanno risolto il deficit democratico. Nessuno è andato ai seggi e cosa è accaduto?
Nulla. Salvini già parla d’altro.
A proposito di Salvini: da un flop all’altro. Regge oppure è giunta l’ora che i suoi amici gli facciano ciao ciao?
Dal Papeete non si è ripreso più.
Quindi?
Quindi niente. Salvini sta là e là rimane fino a consunzione definitiva. Se la Lega gli preferisse Giorgetti andrebbe incontro a una catastrofe maggiore. Il destino della Lega è di stare con quello là.
Anche al Nord Giorgia Meloni supera il fratello coltello.
Il centrodestra è destinato a consumarsi con i leader che ha. Forza Italia evaporerà pure, ma è condannata a dissolversi quando il corpo di Silvio Berlusconi cederà definitivamente.
Il risultato elettorale annuncia comunque la maggioranza prossima ventura in Parlamento.
È così, appare così.
Genova, Palermo, L’Aquila: segni inequivocabili.
A Verona si sono però un po’ sfregiati.
Comunque non c’è stata gara. Il Pd veleggia al 20% e non ha compagni di avventura.
Il problema del Pd è di vivere senza un’idea, senza un’anima, senza una direzione. Se mi permette aggiungerei: è un partito senza una logica. Mi pare, confidando nella cortesia dei suoi dirigenti, che la malattia del renzismo si sia cronicizzata.
Dice che il Pd non si è ripreso più dall’età renziana?
Temo di no. Ha una linea politica comprensibile?
Be’, professore, deve fare anche i conti con alleati, a proposito di malattia, che sono ridotti all’ossigeno.
I 5S hanno perso ogni fantasmagoria.
Erano quelli che rompevano.
Sono divenuti super uguali, e si danno al caos con encomiabile dedizione. Però a me Giuseppe Conte non dispiace.
L’avvocato con la pochette nel taschino. E poi cos’altro?
È l’avvocato del popolo, mi sembra un ruolo onorevole e ha più forza di quanto gliene si accrediti.
Non gli consiglia di fare le valigie dal Movimento e tentare la corsa solitaria?
No. I 5S hanno ancora da dire, secondo me hanno un tesoretto politico non inferiore al 12% dei voti. Devono difenderlo e resistere.
Dunque consiglia a Conte di stare con Letta?
E a Letta di fermarsi con Conte. Semmai i due conducano meglio le proprie battaglie. Affrontino il mare aperto, la polemica, decidano di rappresentare il mondo del lavoro, gli operai. Letta se non sta con Conte, con chi?
Con i riformisti, dicono.
Renzi e Calenda? Quello è un vascello corsaro. Sono spregiudicati, ambiziosi. Hanno così scarsa reputazione politica, penso a Renzi, che nemmeno i flop gli vengono più imputati. I referendum sulla giustizia nascono anche dalla testa di Renzi. Ma chi gli chiede conto? Nessuno più.
Quindi?
Il Campo largo se lo facciano piacere.
Tanto tra un anno ci sarà Giorgia Meloni.
Che ha la fiammella di Almirante nel simbolo. Era meno peggio l’egemonia di Salvini.
Addirittura?
A dirla tutta, meno peggio di Salvini era Berlusconi.