di Michele Bocci
Tutti dal presidente Eugenio Giani, questa mattina alle 12, per discutere delle tasse. La maggioranza è stata convocata a palazzo Strozzi Sacrati per discutere dell’aumento dell’Irpef, che verrà formalizzato questa settimana, durante la seduta di tre giorni del consiglio regionale. Matteo Renzi però ieri ribadiva il suo no all’aumento dell’Irpef, cosa che rischia di aprire un problema politico enorme.
Giani continuerà a chiedere i soldi del payback dei dispositivi a Roma, almeno 200 dei 400 milioni che spetterebbero alla Toscana, ma a questo punto ha capito che non arriveranno. Almeno non subito, cioè non in tempo utile per salvare il bilancio regionale del 2023. Gli uffici del ministero alla Salute sanno che in qualche modo, se anche la corte costituzionale dovesse dichiarare illegittima la legge che ha introdottoil payback dei dispositivi, andrà trovata una soluzione per riconoscere qualcosa alle Regioni, che su quella norma avevano costruito i loro bilanci. Ma i tempi saranno lunghi.
Così si lavora ormai da giorni al maxi emendamento da portare in consiglio regionale. All’atto è legata anche una questione politica di non poco conto. Giani inizialmente pensava di portarlo lui, come presidente, direttamente in consiglio. Adesso però l’impostazione sarebbe cambiata e l’idea è quella di farlo approvare dalla giunta. Sarà un passaggio molto delicato perché Italia Viva ha ribadito anche ieri il suo no all’aumento delle tasse. Per evitare il piano di rientro « basterebbe fare tagli alle voci del bilancio su cui si buttano via soldi. Non solo sulla sanità dice Renzi – Sulle tasse non cambiamo idea: non saremo quelli che le alzano a professori, infermieri, impiegati comunali » . Stando così le cose la vicepresidente Stefania Saccardi si metterà di traverso e voterà contro l’emendamento, cosa che avrà effetti importanti anche sulla sua candidatura a sindaco di Firenze. Rompere con il Pd in Regione vuol dire far saltare ogni residua possibilità di tentare qualunque tipo di accordo ( comunque al momento non previsto) per il capoluogo. Non solo. Giani deve far capire anche all’assemblea regionale, dove ci sonodue consiglieri di Italia Viva e alcuni del Pd molto vicini a quel partito, che mettere le tasse adesso è fondamentale e bocciare l’emendamento, rischio concreto se Renzi e i renziani non cambieranno idea, avrebbe conseguenze pesantissime. Se non si fa pagare più Irpef ai cittadini con i redditi più alti si va in piano di rientro ad aprile, cosa che rappresenterebbe una catastrofe. Sarebbe la prima volta nella storia che il sistema sanitario della Toscana, uno dei quattro migliori d’Italia, finisce in rosso. Il colpo sarebbe durissimo. Devastante anche in vista delle elezioni di giugno.
Così Giani stamattina cercherà di spiegare a tutti che è il momento della responsabilità, che le tasse sono già ben più alte in Regioni che offrono una sanità molto peggiore della Toscana ( Lazio, Piemonte, Campania) ma anche in Lombardia e in Emilia- Romagna. Oltretutto, se anche solo una parte dei soldi del payback dei dispositivi saranno riconosciuti più avanti, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, si tratterebbe di fondi che potranno essere utilizzati per aumentare i servizi.
Il Pd da alcuni giorni insiste sulle tante prestazioni extra Lea della Toscana, cioè non previste dai Livelli essenziali di assistenza, che sono il minimo comune denominatore della sanità italiana. Il sistema è ai vertici per tanti indicatori di qualità dell’assistenza, anche se ha comunque problemi ( alcuni legati a difficoltà nazionali come quelle degli organici) che devono essere risolti. La gestione dei bilanci in questi anni, inoltre, ha dimostrato una scarsa capacità dell’assessorato di mettere in atto riforme che riducessero le spese innovando l’assistenza. Comunque sia, la soluzione delle tasse ormai pare obbligata.