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SIENA
La mostra su Santa Caterina nel 2025, anno giubilare, non si farà. Ma sui motivi non collimano le posizioni del Comune e del curatore, Alessandro Angelini, professore all’Università degli Studi. «Con grande rammarico, il sindaco e la direttrice del Santa Maria della Scala – ha detto l’assessore al turismo Vanna Giunti – hanno appreso recentemente che tale mostra, presentata come quasi pronta lo scorso anno poco dopo l’insediamento di questa amministrazione, non potrà essere realizzata. Il curatore, professor Alessandro Angelini, nonostante le richieste di accelerazione dal parte del sindaco e del cda del Santa Maria della Scala, ha informato della mancanza dei tempi necessari per l’allestimento nel periodo del Giubileo, creando non poco disagio e, appunto, rammarico, per questa mancata occasione. L’impossibilità di realizzarne il catalogo, aspetto irrinunciabile, nei tempi previsti, ha reso di fatto il progetto impraticabile nei termini auspicati».Di seguito la replica del professor Angelini: «Apprendo con un certo stupore che l’assessore Vanna Giunti riferisce che la mostra su Santa Caterina sarebbe stata esclusa dalle iniziative del Giubileo a causa di un ritardo dovuto al curatore, cioè al sottoscritto. Stupisce che l’assessore al turismo tratti con una certa leggerezza un argomento di cui evidentemente non sembra avere diretta cognizione, non solo perché non è stato mai presente alle riunioni organizzative, ma forse perché neppure informato a dovere». «Non so infatti – afferma Angelini – chi avrebbe potuto considerare ’quasi pronta’ una mostra del genere lo scorso anno, visto che avevamo avuto appena modo di elaborare un progetto su carta, che necessita inevitabilmente di una realizzazione allestitiva impegnativa e costosa, come ben sa chiunque abbia avuto un minimo di dimestichezza con simili esposizioni dedicate all’arte antica, che implicano prestiti dai musei nazionali e internazionali. Non solo. Alla richiesta formulata alcuni mesi fa da me e da don Enrico Grassini, responsabile culturale della Diocesi di Siena, di prevedere l’esposizione nella seconda parte dell’anno 2025, quindi ancora in epoca di Giubileo, fu risposto che nel frattempo era subentrato per quel periodo il progetto di una mostra dedicata a Vecchietta e che quindi per Santa Caterina si sarebbe dovuto aspettare l’anno successivo, 2026».«Al rispetto di queste disposizioni amministrative – osserva Angelini – mi sono attenuto senza sollevare dubbi o obiezioni, ma non posso certo accettare di passare ora come comoda causa della sfasatura temporale tra la mostra cateriniana e l’Anno Santo 2025. Vedo che ’nonostante la richiesta di accelerare da parte del sindaco e del cda del Santa Maria della Scala’, avrei teso a rinviare la mostra, come sopra. Tutto questo mi stupisce e mi fa anche un po’ sorridere, non avendo mai avuto occasione di incontrare il sindaco, mentre con il presidente Cristiano Leone, nel nostro unico incontro on line, non abbiamo certo affrontato il tema del calendario».