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22 Febbraio 2023News
23 Febbraio 2023di Pierluigi Piccini
Vediamo se ci si chiarisce. Non ho iniziato io la polemica con la Ferretti. Quando parla o scrive riferendosi alle liste civiche, così come fa il Pd, la candidata non affronta politicamente il significato del proliferare di questi movimenti e la crisi in cui versano i partiti e con essi la democrazia. Preferisce denigrare il civismo facendo riferimento ad alcune persone che ne fanno parte. La strada scelta dal Pd e dalla Ferretti porta inevitabilmente alla disputa e alla distanza tra le parti. Unici depositari della politica per loro sono i partiti e tra i partiti gli unici che possono rivendicare la buona politica sono ancora loro. Giacobinismo da quattro soldi. Ma l’aspetto che colpisce dentro questo modo di fare è che il linguaggio utilizzato dalla Ferretti è oscuro, vecchio, tutto in politichese: insomma, maschile. In più se si rivolge a me io ho un nome e un cognome e sono disponibile a qualsiasi confronto pubblico con la candidata del Pd sul futuro e sul passato della nostra città. Ah già, ma lei si confronta solo con gli altri candidati, a differenza del Pacciani. A questo proposito la mia espulsione risale al 2004: lei è entrata nel partito ai tempi del Pd, come fa a sapere ciò che è successo all’epoca nel partito che oggi rappresenta? Quindi i casi sono due: o lei pende dalle labbra di qualche dirigente suggeritore o raccoglie un pettegolezzo molto spesso calunnioso. In tutte e due i casi la candidata dimostra scarsa autonomia e capacità di giudizio. Per finire la stessa dice che avrei detto delle falsità: quali di grazia? Non è forse vero che ha fatto parte della giunta Ceccuzzi nel momento in cui si decidevano le sorti del Monte dei Paschi? Sarebbe interessante avere una sua versione dei fatti e un giudizio sull’operato dei rappresentanti del Pd nella ex banca senese e della giunta comunale che ha aperto la strada al commissario governativo. Non è forse vero che ha fatto parte della giunta Valentini, e che si è dovuta dimettere? Questi non sono pettegolezzi, ma fatti concreti. Peccato che la Ferretti abbia voluto portare il confronto con il civismo su questo terreno. Sarebbe stato, viceversa, estremamente utile un raffronto di merito e di contenuti sul da farsi. Ed è anche strano che poi la disputa più dura avvenga proprio con le liste civiche e non con il centrodestra o con il raggruppamento del Castagnini. Ma sarà poi strano?