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Nonostante siano oramai trascorsi quasi quindici anni dalla morte di un teologo di razza come il domenicano – belga di nascita, ma olandese per formazione – Edward Schillebeeckx (1914-2009), il padre nobile del Catechismo olandese negli anni del post Concilio, l’attualità e fecondità del suo pensiero e della sua cristologia è rimasta intatta. Dimostrazione ne è la scelta “coraggiosa” della casa editrice Edb (Edizioni Dehoniane di Bologna) di riproporre ai lettori una sua piccola perla editoriale, con una nuova veste grafica e una nuova prefazione scritta dallo spagnolo Andrés Torres Queiruga: il libro intervista del teologo di Nimega con Francesco Strazzari Cerco il tuo volto. Conversazioni su Dio (pagine 120, euro 10). Questo piccolo volume che fu pensato per i 90 anni di vita del teologo domenicano venne pubblicato in Italia nel 2005 e rappresentò forse l’ultimo lascito teologico e spirituale quasi “testamentario” del grande pensatore di Nimega, che fu allievo di Yves Marie Congar e di Marie Dominique Chenu. Il pregio del volume è che racconta molto dell’avventura teologica di Schillebeeckx, dei dissapori avuti per i suoi scritti – spesso controversi in campo cristologico e mariologico – con la Congregazione per la dottrina della fede (subì ben tre processi, in uno dei quali fu difeso da Karl Rahner, ma non fu mai condannato) negli anni successivi al Vaticano II. Ma racconta soprattutto l’amore di questo teologo che ha sempre vestito l’abito bianco e nero dei frati predicatori per Gesù e per la Chiesa: tanto da considerarsi fino all’ultimo (è morto a 95 anni) un «teologo felice». Questo piccolo testo simboleggia in fondo quasi l’appendice ideale di un altro libro-intervista sempre per Edb scritto nel 1993 con Strazzari, storica firma di punta della rivista Il Regno, Sono un teologo felice.
Dentro queste pagine sono racchiuse le domande sulle cose ultime di Schillebeeckx, il suo senso di Dio nella dimensione della Trinità e la sua attenzione alla mistica e al sacro tipico delle società che lui definisce «tardo moderne». Affiora sempre da questo libro il tomismo aperto e trascendentale di cui fu imbevuta la lunga esistenza del religioso domenicano. A colpire inoltre è il tratto di speranza verso il futuro della Chiesa nonostante la secolarizzazione e la crisi di vocazioni e di fede nella “sua” Olanda. Come per Joseph Ratzinger anche per Schillebeeckx (entrambi, tra l’altro, furono periti al Concilio Vaticano II e fondatori della rivista Concilium) fulcro della ricerca è stata la figura di Gesù di Nazaret nella sua dimensione umana e divina. Dentro queste pagine, quasi a fare da filo rosso ideale sono i forti richiami – e non è un caso – alla famosa trilogia dedicata dal pensatore olandese alla figura del Risorto: Gesù, la storia di un vivente (1974); Il Cristo, la storia di una prassi (1977); Umanità la storia di Dio (1989).
Una ricerca quella di Schillebeeckx che ha avuto come zenith principale scoprire la vera indole di un Dio «vivente» che «è umanissimo» verso ogni uomo. Ed è lui stesso a spiegare il senso del suo credere: «Forse la Chiesa capirà che deve continuamente purificare sé stessa e diventare una comunità nuova, che mostra agli uomini il volto trascendente e umano, gratuito e sorprendente di Dio».