Forse a Ferrara non sta simpatica
18 Settembre 2023Pino Daniele – Il Sole Dentro Di Me
18 Settembre 2023“Bisogna stare con le persone. vivere il loro disagio per condividerlo”
Antonello Caporale
Tre giovani dirigenti, tra i più promettenti a sinistra, spiegano cosa cambiare nel Pd e come farlo.
Giacomo Possamai è riuscito a tirar via Vicenza – la città veneta dalle stimmate tardo-democristiane, devota alla Lega e a Forza Italia – dal centrodestra.
Da gennaio scorso, quando ho deciso di candidarmi, mi sono messo a cercare la gente.
Eletto sindaco con qualche stupore lo scorso 30 maggio. Ha puntato sui bar.
Si chiacchiera e ci si confronta, si conosce e si consola, si ride e si beve.
Lei era rintracciabile al bancone a tracannare un bianchetto?
Ogni settimana un bar. E il circuito si è presto dimostrato la vena carsica del voto al sottoscritto.
A Elly Schlein consiglia di passare il tempo al bar?
Non mi permetto di darle consigli.
Non l’ha votata.
Ho votato Bonaccini. Ma non concepisco l’ostruzione come atto di costruzione di un progetto politico.
Dicono che la sua segretaria non si fa capire dagli italiani. Fosse lei al timone del Pd quali parole userebbe?
Io sono e resto a Vicenza. Per farci capire ci vuole poco: andare dove la gente va. Trasferirei il partito – armi e bagagli – nei pronto soccorso. La gente vive l’avanzato declino dell’assistenza sanitaria. Questa preoccupante forma di disfacimento spaventa. Lo dico io che da Vicenza dovrei considerarmi fortunato. E invece anche qui iniziano i problemi.
Portare il Pd in ospedale ha una sua doppia suggestione.
Non c’è sarcasmo, non c’è ironia. La politica coltiva la sedentarietà: vive e si confronta e parla secondo un registro verbale spesso buio come quelle gallerie con l’impianto elettrico saltato. E si ritrova nei luoghi lontani dalla gente.
Il Parlamento è il destino naturale e il luogo eletto.
Giusto, ma nei giorni della settimana in cui non sei in Parlamento? Vivere il disagio significa condividerlo, e condividere significa andare tutte le mattine, per fare un esempio, nell’anticamera di un centro dialisi. Leggere gli appuntamenti, farsi un giro telefonico con i Cup, bussare alla porta di un medico di base.
Lei dice che la gente si entusiasmerebbe?
Vivrebbe il Pd come un partito amico, vigile, premuroso. E il Pd vedrebbe quale spavento, quanta paura e quanta rabbia albergano nel cuore degli italiani. E quanto bisogno c’è di una battaglia politica senza quartiere.
Il Pd ha già in agenda la sanità.
Vorrei che il tema fosse battuto a fondo fino alla vittoria. Tra l’altro questa battaglia sarebbe utile a unire le altre forze progressiste.
Il Pd deve allearsi con i Cinquestelle?
Deve fare le sue battaglie e immaginare anche di sviluppare attraverso di esse un campo largo di relazioni con le altre forze di sinistra.
Lei è di sinistra ma moderato.
Io guardo ai problemi e a come si punta a risolverli. Per esempio è andata molto bene l’intesa sul salario minimo. È un tema che la gente sente vivo, giusto, equilibrato. Ed è il tema che ci avvicina alle altre forze.
Lei finora cosa ha fatto a Vicenza?
Poco, ma sto da tre mesi. Sono riuscito intanto a ridurre del venti per cento le rette per gli asili nido. E adesso affronto la questione capitale: trovare una casa a duecento famiglie che la perderanno perché la loro verrà espropriata dalla costruzione dell’alta velocità ferroviaria.
La casa.
È questione capitale in tutto il Paese. Elly vedrà come la capiranno tutti se impegna il partito, pancia a terra, a sviluppare il tema della casa per tutti. Gli affitti sono troppo alti, le città troppo care, i servizi troppo miseri, il welfare quasi inesistente. E allora cosa aspettiamo?
Case per tutti.
Un grande piano di costruzione di case popolari, di acquisizione di case sfitte, di ristrutturazione di case oggi inagibili. Dobbiamo dare alle coppie, soprattutto giovani, e anche ai single, la possibilità di vivere una vita decente.
Il Pd è un partito infelice.
Ha tante risorse, tante menti, tante idee.
Tanti vizi, tante gelosie, tanta mediocrità.
Questo non lo faccia dire a me. Sono a Vicenza a fare il mio dovere e resto con la testa e il corpo a Vicenza.
Ora che è sindaco non va più al bar?
Altro che! Dal mese prossimo non solo torno a rifare il giro ma porterò al bar tutta la giunta.