Elly Schlein arriva a Gubbio, al conclave dei gruppi parlamentari del Pd, e non si sottrae di fronte alle questioni più urgenti. A partire dalla guerra a Gaza. «Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti – dice di fronte ai gruppi nella sala del resort dei Cappuccini – Bisogna evitare l’invio di armi e l’esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra». Sono parole che segnano un passaggio, anche in vista delle elezioni europee e di una partita che si giocherà sui temi della guerra e della pace.

SCHLEIN COLLOCA in questo modo la sua posizione in relazione alla votazione sulla risoluzione Ue sul conflitto e dentro lo schema del Partito socialista europeo, che l’uno e due marzo prossimi terrà proprio a Roma il suo congresso elettorale per scegliere lo spitzenkandidat. «Sulla pace l’Europa deve dare il suo contributo altrimenti sarà condannata all’irrilevanza – dice la segretaria ai suoi – Il cessate il fuoco è la condizione per riuscire a liberare i prigionieri di Hamas, avviare un percorso che porti a una soluzione due popoli e due stati. Peccato che i popolari in Europa abbiamo reso impossibile quel cessate il fuoco con un emendamento che contiene condizioni impossibili da realizzare. Per noi il cessate il fuoco deve essere immediato, lo diciamo da ottobre». E non è un caso che i primi a reagire sono i renziani. Raffaella Paita dice che «forse la segretaria ha dimenticato di essere a capo di quello che un tempo era un grande partito riformista e atlantista». Per la deputata di Iv, la segretaria dem «ha confuso il Pd con un’assemblea di un centro sociale occupato». Il capogruppo renziano (eletto col Pd) Enrico Borghi dice che in questo modo «si rincorre massimalismo del M5S». Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia in commissione esteri, sostiene addirittura che Schlein «anticipa la sentenza della Corte dell’Aja e si allinea ai giudizi del vasto fronte anti-occidentale che condanna Israele a prescindere, senza tenere conto dei fatti e delle circostanze». Da Fratelli d’Italia attaccano: «Schlein conferma la sua attitudine a sposare le tesi di una sinistra estrema oramai ridotta al lumicino. Un conflitto come quello che sta martoriando il Medio Oriente non può in alcun modo essere trattato con tale approssimazione».

MA LA LEADER dem sa bene di non trovarsi in centro sociale occupato bensì in un resort ospita i suoi eletti in parlamento. Ha presente la (prudente) mossa di qualche giorno fa, quando il Pd si è astenuto sulla mozione sulle armi all’Ucraina, è consapevole delle critiche che sono venute dall’interno e ha raccolto le voci che vogliono Dario Franceschini impegnato a riaprire i giochi. «Nessuno è venuto qui con il costume e, soprattutto, nessuno ha portato la pistola – ironizza a proposito delle ultimi casi che hanno coinvolto la destra – Quando lasciate le stanze non portate via i quadri. E se ritornate in treno, non fermatelo prima di arrivare a destinazione».

POI SI PRODUCE in giudizi molto duri sulla presidente del consiglio, a proposito degli attacchi della maggioranza a Report. «Meloni ha superato Berlusconi – scandisce – questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con gli editti bulgari . Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia». Il ringraziamento a Chiara Braga, l’organizzatrice del raduno dem, pare pensato apposta per tacitare le polemiche. «Questo appuntamento è un momento di confronto importante in questa fase che precede la campagna per le europee – dice Schlein – Ho visto molte elucubrazioni in questi giorni: io sono arrivata oggi perché ieri sera sono andata a vedere un film stupendo che si chiama Kripton, un film che dovrebbe vedere chi sta smantellando la sanità pubblica. Il film parla di disagio psicologico e il tema della salute mentale è sentito dalle giovani generazioni». Poi elenca alcuni temi topici della prossima campagna elettorale: sul fisco chiede ai grandi profitti di contribuire a migliorare i servizi e sul lavoro rilancia la riduzione dell’orario settimanale a parità di salario. «La destra sociale non esiste – spiega – Colpiscono i più deboli perché non hanno voce, noi dobbiamo essere la loro voce».Infine, la domanda che aleggia da un po’ di tempo: sarà in lista alle europee? «Non c’è nessuna novità – assicura Schlein – Resta l’ultima cosa. Io sono stata chiara sin dall’inizio. Prima il progetto, poi la squadra e per ultimo le candidature».