Stipendi più alti ai ministri. L’emendamento è un caso
14 Dicembre 2024La nostra Siria liberata
14 Dicembre 2024Stop economia di guerra In migliaia in piazza nelle manifestazioni, le principali a Roma e Milano, tra fumogeni e fuochi di artificio. Nel settore dei trasporti le adesioni più alte, dopo il fallito tentativo del ministro leghista di precettare gli addetti. Studenti manganellati a Torino, a loro la solidarietà del sindacato di base
“Salario, diritti, dignità”. E’ riuscito lo sciopero generale del sindacato di base Usb, che ha manifestato in solitaria mentre Cobas e Cub avevano incrociato le braccia nello stesso giorno dello sciopero generale dei sindacati confederali. In migliaia sono scesi in piazza nelle manifestazioni, le principali a Roma e Milano, ed è proprio nel settore dei trasporti, da quello ferroviario al trasporto pubblico locale, che si sono registrate le adesioni più alte allo sciopero, dopo che il Tar del Lazio aveva annullato l’ennesima precettazione disposta da Matteo Salvini.
Anche se con numeri non paragonabili a quelli del 29 novembre scorso, lo sciopero dell’Usb ha interessato anche i comparti della sanità, della scuola e del pubblico impiego, e c’è stata una buona partecipazione anche nei settori della logistica e dell’industria, oltre che nel commercio e fra le cooperative sociali.
“Se c’è un dato che emerge dalla giornata – tira le somme l’Usb – è che siamo riusciti a materializzare un disagio diffuso che si vive nel paese e che si concentra soprattutto attorno al tema dei bassi salari. Rinnovi contrattuali sotto il tasso di inflazione significano un abbassamento del livello di vita. E questa verità oggi è venuta fuori con forza. Decine di migliaia di lavoratori sono riusciti ad affermarla, e lo slogan ‘alzare i salari’ si è accompagnato, come ormai da quasi due anni, con la richiesta di abbassare le armi: il nesso tra impoverimento del paese e corsa agli armamenti comincia a trapelare nella coscienza di tanta gente”.
Nonostante la campagna antisciopero messa in atto dai media più vicini alle posizioni del governo Meloni, anche gli utenti più colpiti dallo stop, dai pendolari che utilizzano i mezzi pubblici agli studenti, hanno in buona parte compreso i motivi dell’agitazione, che contestava senza appello, fra le tante, la manovra economica del governo e il ddl 1660, “sicurezza”, che criminalizza i movimenti sociali e introduce pesanti aggravi di pena per chi protesta. Gli studenti hanno manifestato in alcune città al fianco del sindacato di base, e a Torino davanti al Politecnico i dimostranti hanno lanciato uova e anche qualche sasso contro il reparto mobile della polizia, che ha reagito manganellando alzo zero e fermando un paio di under 25.
“Salvini si è attaccato al Tar”, hanno gridato i manifestanti milanesi partiti da porta Venezia, fra bandiere dell’Usb e fumogeni colorati. “Benvenuti a Milano – hanno esordito gli organizzatori – la città del ministro Salvini, che voleva impedire lo sciopero e invece ha avuto torto sotto tutti i punti di vista”. Nel migliaio di partecipanti al corteo anche i facchini, montatori e autotrasportatori di Mondo Convenienza, in gran parte migranti, pronti a denunciare una volta ancora le indecenti condizioni in cui si trovano a lavorare: “Ci trattano come schiavi”.
A Roma la folla dei manifestanti si è ritrovata a piazzale Tiburtino, e anche qui non sono mancati fumogeni e slogan contro il ministro leghista: “Salvini si occupa di tutto tranne che di salvaguardare uno dei settori strategici del paese, i trasporti e le infrastrutture. L’unico modo che ha di intervenire è attaccare i lavoratori, minacciando precettazione e sanzioni. La risposta migliore è la piazza di oggi”. Il corteo ha toccato il quartiere di San Lorenzo e La Sapienza, unendosi a un presidio dei ricercatori, per poi fare tappa al ministero dei Trasporti, dove sono partiti fuochi di artificio: “Siamo davanti alla casa del ministro, facciamoci sentire”. Non è mancato un passaggio al Mef, guidato dall’altro leghista Giancarlo Giorgetti, dove sono state lanciate in aria banconote finte da tre euro: ”Teneteli voi i tre euro di aumento delle pensioni minime”.
Alla fine della giornata, di fronte a un Salvini che a reti televisive unificate (stra)parlava di caos e di violenze, l’Usb ha subito risposto: “Il caos è quello quotidiano che vivono i cittadini tra ritardi, cancellazioni, disservizi. È lui che sta affossando i trasporti di questo paese, mentre i lavoratori il ‘servizio essenziale’ provano a difenderlo da continui depauperamenti e privatizzazioni. A un ministro senza risposte da dare non resta che la bagarre, la cortina fumogena di fatti che nulla hanno a che vedere con i problemi reali di questo paese”.