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I segnali che la Terra ci manda ci dicono che non abbiamo tempo! Iniziative come quella che è partita da Siena sono centrali e necessarie soprattutto se coinvolgono e mettono al centro le giovanissime generazioni che dovranno vivere in un mondo sempre più complicato a causa dell’egoismo e della miopia di alcune nostre scelte insensate. Come ci insegna la filosofia alla base degli SDGs, dobbiamo lavorare su pratiche concrete, piccole azioni che nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni possano- anche solo di un millimetro – cambiare le sorti della “Biglia Blu”, unico Pianeta che abbiamo. Centrale in questo momento è la lotta per il cibo (Goal 2) a cui sono inevitabilmente collegati, la salute e il benessere (Goal 3), la lotta agli sprechi di cibo, terra e acqua come ben raccontano i restanti 15 SDGs. Su questo nessuno può non essere d’accordo. Le cose cambiano quando si passa alla pratica e alle azioni concrete che tutte e tutti noi dobbiamo mettere in campo con i nostri stili di vita. Un ruolo importante però lo hanno anche coloro che sono chiamati a guidare le comunità, che siano piccoli municipi o che siano grandi nazioni. Nelle parole del sindaco di Siena e del suo assessore all’Istruzione e allo sport per presentare alla stampa ed ai cittadini questa iniziativa abbiamo trovato delle stonature. Siena, al di là della retorica abusata del Buon Governo, capolavoro di Ambrogio Lorenzetti, è una città che in questi ultimi anni ha fatto ben poco sui temi dello sviluppo sostenibile e molto lontana da quell’armonia che nell’allegoria di Ambrogio vorrebbe che si realizzasse. Basta cercare nella rete – grande memoria collettiva – dichiarazioni di chi amministra oggi Siena che sentono e riducono la “sostenibilità” a un piccolo problema o a qualcosa a cui bisogna dedicarsi perché alla moda ma senza tanto impegno. Nel Consiglio Comunale di questa città è stata ad esempio, respinta una mozione che voleva eliminare l’utilizzo indiscriminato delle plastiche. Per non parlare del tema centrale dello spreco alimentare: come possono passare sotto silenzio le dichiarazioni dell’assessore all’istruzione della nostra città che parla di “Salute e benessere” (Goal 3) senza citare l’educazione, l’alimentazione, le Scuole e tutti gli spazi, i luoghi e le comunità educanti? L’Amministrazione comunale deve per forza spostare su altri argomenti – rifiuti e turismo – le proprie deboli dichiarazioni sulla Siena sostenibile, perché sui temi della educazione alimentare, dello spreco del cibo, delle filiere corte, del cibo poco o nulla fanno. Dalla pandemia abbiamo osservato un declino costante della qualità del cibo delle mense scolastiche che abbonda di alimenti in scatola, processato, non fresco e non ha nessun aggancio con le linee guida dell’OMS per combattere l’obesità, le malattie metaboliche e lo spreco. Spreco che non è assolutamente monitorato: vedere la quantità di cibo che i bambini e le bambine non mangiano a causa della scarsa qualità dei prodotti utilizzato è una offesa a tutti gli esseri umani. Il tema delle mense di comunità è uno di quei piccoli obiettivi che migliorato, potrebbe evitare di consumo e spreco di risorse, di costruire una economia del territorio virtuosa e far divenire davvero Siena sostenibile. Non mancano infatti a Siena le Istituzioni che lavorano in modo capace su questi temi. Ecco perché non si può non tacere su quello che il Comune di Siena non fa sulla sostenibilità. Questa amministrazione è in piena sintonia con l’affresco del Buongoverno che rappresenta quello che dovrebbe essere, ma che non è nella realtà dei fatti.