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13 Novembre 2023GHALI – Cara Italia
13 Novembre 2023Il giuslavorista Pietro Ichino
Rita Querzè
Professor Pietro Ichino, il Garante sostiene che lo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil non sia uno sciopero generale ma plurisettoriale. E quindi debba sottostare a maggiori vincoli. Che idea si è fatto?
«Il Garante, in realtà, eccepisce soprattutto lo stillicidio di scioperi in settori di servizi pubblici essenziali, come i trasporti, l’igiene ambientale e i vigili del fuoco, che contrasta con quanto prescritto dalla legge. E mette il dito nella piaga di un comportamento sindacale che sta svuotando di significato questo strumento di lotta».
A che cosa si riferisce?
«Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della Cgil, alla Costituente disse che lo sciopero è un atto grave e solenne, da usare con grande parsimonia per difenderne il valore civile e morale. Lo sciopero perde questo carattere, e dunque la sua efficacia, se diventa una routine, come è diventato oggi in Italia lo sciopero dei trasporti del venerdì. Che è connotato anche da una certa dose di opportunismo. Collocandosi al venerdì mira ad avvalersi dell’adesione opportunistica di chi vi partecipa solo per aggiungere un giorno di vacanza al fine-settimana».
Lo sciopero non è indolore, si perde lo stipendio. «Lo sciopero avrebbe molto più valore, prestigio, peso politico, se fosse fatto nei giorni centrali della settimana; ma chi lo proclama sa che avrebbe molta meno partecipazione».
Il sindacato fa notare che Salvini ha già dato il via libera a scioperi generali di piccole sigle. Due pesi e due misure?
«Più che dare il “via libera”, il ministro dei Trasporti in quegli altri casi non è intervenuto. Ma resta il fatto impressionante della serie pressoché continua degli scioperi dei trasporti del venerdì, una caricatura dell’esercizio del diritto di sciopero.
Alcune aziende dei trasporti sostengono che occorrerebbe condizionare la proclamazione dello sciopero alla rappresentatività dei sindacati.
Organizzazioni minori
Lo sciopero deve poter essere proclamato anche da un sindacato minoritario
«Lo sciopero deve poter essere proclamato anche da un sindacato minoritario. Nel settore dei servizi pubblici essenziali, però, si potrebbe introdurre la regola che si applica in molti grandi Paesi europei per cui la proclamazione deve essere approvata da una certa percentuale dei lavoratori interessati. Occorrerebbe inoltre applicare correttamente una regola che c’è già».
Quale?
«Quella che obbliga tutte le parti, imprenditori, sindacati e lavoratori, a preavvertire gli utenti di ciò che funzionerà e ciò che non funzionerà durante lo sciopero. Oggi i lavoratori del settore vengono indebitamente esonerati dal dichiarare, con l’anticipo previsto dalla legge, la propria adesione o no allo sciopero».
In questo modo il lavoratore potrebbe essere intimidito dall’imprenditore?
«Questa obiezione non sta in piedi. Il nostro diritto del lavoro è severissimo e predispone misure giudiziali rapide ed efficacissime contro l’imprenditore che discrimini le persone perché aderiscono a un sindacato o partecipano a uno sciopero. l’adesione della persona allo sciopero alla fine è comunque palese. Viceversa, la conoscibilità preventiva dell’adesione delle singole persone consentirebbe di rispettare un diritto che la legge attribuisce ai cittadini, nel campo dei servizi pubblici essenziali».
Quale?
«Il diritto a conoscere almeno con cinque giorni di anticipo i treni che viaggeranno, le classi di una scuola i cui insegnanti saranno al lavoro, e così via».