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siena Il settimo candidato a sindaco di Siena è servito. E potrebbero diventare otto, non appena il M5s avrà sciolto le riserve. Intanto ieri Azione ha presentato Roberto Bozzi, chiudendo la strada a un accordo con Italia Viva per figurare alle elezioni amministrative di Siena sotto la stessa bandiera. «Spero che ci ripensino», ha detto l’ex sindaco di Castelnuovo Berardenga, pur sapendo che un passo indietro dei renziani è improbabile. Anche in virtù del fatto che Iv ieri pomeriggio ha incontrato Massimo Castagnini, candidato civico e alfiere della continuità con il governo De Mossi. «Fare un accordo con chi rappresenta l’attuale amministrazione è molto difficile», ha ammesso Bozzi, che ha assicurato di «aver avuto il permesso» da Matteo Richetti, capogruppo alla Camera, «per presentare la lista». Una via libera che dovrebbe consentire di non stravolgere, a livello nazionale, gli equilibri interni al Terzo Polo adesso che i due partiti sono in trattativa per formare uno unico. Quanto a Bozzi, primo cittadino tra il 2004 e il 2014, uno dei messaggi lanciati è per il suo passato: «Ho lasciato il Pd nel 2021. Non era più il mio partito. Lo hanno distrutto l’abbraccio mortale del M5s e la deriva correntizia. Oggi assomiglia al Pds». In merito alle proposte politiche il candidato di Azione si è mosso su un orizzonte largo. «Siena è una città violentata e senza prospettiva — ha sottolineato, se non quella di diventare una Disneyland del Medioevo, con esercizi commerciali per il turismo mordi e fuggi, e senza possibilità di una buona qualità di vita per i residenti». Il resto è dedicato a sanità, turismo e lavoro. «È necessario cambiare gli assurdi regolamenti sul commercio e sull’artigianato, ascoltando sindacati, associazioni e chiunque sia portatore d’interesse». Il finale è dedicato all’enogastronomia, con uno spunto sull’Enoteca italiana: «Palazzo pubblico deve ridare un ruolo a questa struttura. Ma non deve esserci solo il vino. Abbiamo tantissime Docg e Doc, all’Enoteca possono entrare tante eccellenze agroalimentari, come l’aglione della Valdichiana».